Doveva svolgersi lo scorso 20 maggio ma, come ricorda Camilla Ranauro del Cassero, la manifestazione è stata spostata a causa dell’alluvione. Ma la comunità lgbtq non rinuncia a far sentire la propria voce e soprattutto a dire basta alla violenza che il governo Meloni esprime nei suoi confronti.
Proprio a Bologna, quindi, il 28 ottobre si terrà una manifestazione nazionale degli Stati Genderali, la rete di associazioni lgbtqiap+ e disability, che scenderà in piazza de l’Unità alle 15.00 per poi partire con un corteo che terminerà in piazza San Francesco.

La comunità lgbtq in piazza per riscrivere il diritto di famiglia e contro gli attacchi della destra

“Le nostre vite valgono. Unitə contro la violenza di stato” è il titolo della manifestazione, che risponde agli attacchi del governo Meloni sia alle famiglie omogenitoriali, ma anche ad altre persone e categorie sociali.
«Questo governo attacca con violenza tutte le persone che non si conformano alle idee retrograde su genere e famiglia che propugna», scrive nel comunicato la rete degli Stati Genderali, nata tre anni fa in occasione della bocciatura del ddl Zan.

Oltre alla protesta, però, c’è anche la proposta. Prima fra tutte quella per una riforma del diritto di famiglia scritta «dal basso», che prenda atto che oggi le famiglie non sono solo quelle predicate dalla maggioranza di governo e quindi è necessario supportare il diritto-dovere di prendersi cura delle persone care, «chiunque esse siano». Una riforma, quindi, che includa anche il tema del welfare e del lavoro e che, per gli Stati Genderali, deve includere l’approvazione del matrimonio egualitario, il riconoscimento di forme di affettività e relazione altre rispetto alla coppia, il riconoscimento alla nascita dei figli di tutte le persone, la possibilità di adottare e di accedere alle tecniche di riproduzione assistita.
E poi ancora: un aggiornamento meno restrittivo della legge 164/1982 sulla transizione, la questione della casa, l’educazione.

«Questo è un momento difficilissimo per la nostra comunità, ma anche per tante altre comunità marginalizzate in questo Paese, per le persone non bianche, per le lavoratrici e i lavoratori e i poveri in generale – spiega Leino Acquistapace del laboratorio Smaschieramenti – L’attacco del governo è a 360° e legittima anche la violenza omofobica che noi subiamo ogni giorno. E noi vogliamo rispondere con una lotta intersezionale».

ASCOLTA L’INTERVISTA A LAINO ACQUISTAPACE E CAMILLA RANAURO: