Il 25 aprile per la Scuola di pace di Monte Sole è occasione per riflettere e dibattere sulle possibili declinazioni del concetto di resistenza al presente: che senso diamo a questa data? Che significa resistere oggi? Resistere a cosa?

Le domande, per i ragazzi della Scuola di Monte Sole, sembrano valere più delle risposte; proprio quando queste risposte appaiono sempre più distanti e confuse, annebbiate dalla crisi democratica e partecipativa che stiamo attraversando. Allora ci aspettano tutti, il 25 Aprile, per cercare insieme una nuova luce sotto la quale far splendere la vecchia Resistenza. Fondere, nel presente, la memoria con le prospettive, è una magia che ogni anno questo paesaggio e questa gente rendono possibile. Niente oracoli o monologhi; solo tanto desiderio di riflettere, insieme, di dibattere, in cerchio.

Per questo sono stati organizzati due incontri, senza grandi ospiti, per sentirci almeno per un giorno tutti uguali cittadini.

Uno ha il titolo di “E Johnny prese il fucile: la guerra la fanno i maschi. Pratiche di resistenza agli stereotipi di genere”. Con la presentazione del volume “Trasformare il maschile”, della campagna nazionale NOINO.ORG, questo dibattito focalizzerà la sua attenzione sulle possibilità di resistenza al modello prevalente dell’”essere uomo”. Dimentichiamoci le donne come vittime e lasciamo che siano gli uomini a parlare di violenza di genere, dalla prospettiva di perpetratori ma anche di agenti del proprio e altrui cambiamento.

L’altro incontro porta il nome di ” I conflitti tra le grandi opere, le comunità locali e la tutela del paesaggio. Dibattito pubblico per conoscere e capire al di là delle banalizzazioni e degli stereotipi”. Sarà un dialogo e una riflessione pubblica e critica sulle cosiddette “grandi opere”. Qual’è il valore sociale di una grande opera? Quale la sua sostenibilità ambientale? Che significa la resistenza dei movimenti in difesa dei territori? Quale sviluppo economico?
Proveranno a rispondere i protagonisti di questi movimenti (No Tav ecc.) e non solo.

I ragazzi del Poggiolo non vogliono quindi che il colore di questo giorno sbiadisca con gli anni. E forse non basterà una giornata di sole, un pò di vino, una crescentina e una canzone. Forse qualcosa in più è necessario. Loro ci invitano a coniugare il verbo Resistere al presente indicativo e uno dei paradigmi possibili da cui partire potrebbe essere quello espresso da Giuseppe Dossetti, l’insospettabile partigiano cattolico. Lui, padre della Repubblica, avrebbe aggiunto alla Costituzione questo articolo:

“La Resistenza personale e collettiva, agli atti dei pubblici poteri che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente costituzione, è diritto e dovere di ogni cittadino”.

Luca Ferrero

Per info: www.montesole.org