Il 27 gennaio del 1945 furono abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz con la conseguente liberazione delle persone da parte dell’Armata Rossa. Per mantenere vivo il ricordo, è stata istituita la Giornata della Memoria e, nonostante la pandemia, sono numerose le iniziative di commemorazione organizzate e promosse dal Tavolo istituzionale della memoria, coordinato dalla Presidenza del Consiglio comunale di Bologna.

Giornata della Memoria: gli eventi commemorativi in programma

Gli appuntamenti per il ricordo solenne delle vittime della deportazione vedono l’utilizzo di documenti, archivi, testimonianze, essenziali per la trasmissione della verità, parola chiave e filo conduttore degli eventi proposti per quest’anno. In particolare, le mostre, le videoconferenze e i seminari cercano di rinsaldare il contatto con le scuole e riprendere la funzione educativa e didattica persa a causa del Covid-19. Infatti, comunicare e fare memoria oggi è fondamentale per connettersi alla storia e conoscere la verità, strumento essenziale per respingere qualsiasi tipo di negazionismo e violenze.

La commemorazione della Giornata della Memoria inizierà sabato 16 gennaio, con la proiezione online del film “Lettere dell’Archivio – storie di architetti ed ingegneri ebrei vittime delle leggi razziali a Bologna” di Davide Rizzo, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Il docu-film vede l’insieme di storie di vita di persone ebree segnate nel profondo da provvedimenti e legislazioni durante il nazifascismo, frutto di un attento studio di documenti conservati negli archivi della città di Bologna.
Il programma continua con mercoledì 20 gennaio alle ore 18, con la presentazione della mostra “Non potevamo fare niente”, sulla deportazione femminile, e poi ancora venerdì 22 gennaio con “Insegnare la Shoah. Una narrazione basata sulle fonti storiche”.

Successivamente, lunedì 25 gennaio, vi sarà la presentazione di una video lettura, grazie alla collaborazione con la casa editrice Marietti, sempre accessibile online, intitolata “Dipinti a voce, Sopravvivere con l’arte in un lager nazista” e, alle ore 13, seguirà l’importante conferenza online della seduta solenne congiunta del Consiglio comunale e metropolitano. Nella stessa giornata un ulteriore evento online: “La Shoah nell’Europa orientale”, la prima di quattro lezioni a cura di Antonella Salomoni.

Dal 26 gennaio al 29 gennaio, si cercherà di portare il cinema a scuola, con la visione di alcuni film sul tema, cercando di proporre un nuovo spunto di riflessione a fine educativo sugli avvenimenti della Shoah.
E ancora, nella giornata principale del 27 gennaio si vedrà un programma ricco di eventi, con la deposizione delle corone nei luoghi della memoria e un importante seminario online sulla deportazione ad Aushwitz degli italiani non ebrei, organizzato dall’Assemblea legislativa.
In serata, la videoinstallazione del filmato “Proiettiamo sui muri la storia delle pietre d’inciampo”, una collaborazione di diversi istituti della Regione, finanziato dal Miur.

Gli appuntamenti si concluderanno il 31 gennaio con una mostra su Primo Levi, che si concentrerà su un anno significativo per l’autore, il 1961, anno del suo arrivo a Bologna. Infine, continueranno gli eventi online anche a febbraio, con diverse lezioni che vedranno protagonista la storia del nazismo dal 1933 al 1945.

Tuttavia, l’iniziativa più rappresentativa secondo Vincenza Maugeri, direttrice del Museo Ebraico di Bologna, riguarda una mostra. «Il Museo, vista la situazione emergenziale del nostro Paese – sottolinea – non ha potuto inaugurare una mostra sui campi di sterminio, che considera non solo Aushwitz come fulcro di una crudeltà umana senza confini ma come un fatto storico, un sistema studiato e analizzato storicamente». La mostra “Aushwitz-Birkenau 1940- 1945. Campo di concentramento e centro di messa a morte” dedicherà una grande area dimostrativa alle deportazioni di italiani, anche non ebrei e soprattutto donne, nei campi di sterminio e verrà aperta al pubblico non appena consentito dalla legge.

Virginia Carraro

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