Oggi, 15 gennaio, su tutto il territorio nazionale dovrebbe iniziare l’annunciata protesta dei ristoratori contro le limitazioni anti-Covid che impongono la chiusura dei loro esercizi commerciali. #IoApro è l’hashtag scelto per questa forma di disobbedienza che dovrebbe portare i ristoratori ad infrangere la legge vigente ed aprire i ristoranti.

Sulle vetrine di alcuni locali dei Comuni della provincia di Bologna nella notte tra giovedì e venerdì sono apparse delle locandine che richiamavano la protesta il cui contenuto riprendeva lo slogan “Io apro”, aggiungendo “Domani non pago – Stop alle chiusure o sciopero fiscale”. Dalle segnalazioni si apprende che in molti casi i ristoratori hanno trovato le locandine affisse sulle loro vetrine nella parte esterna delle stesse. Ad affiggerle dunque, non sono stati gli esercenti, ma ignoti.
Il mistero, però, è presto svelato, perché le locandine riportano la firma “Movimento nazionale – La Rete dei Patrioti”.

I neofascisti che tentano di infiltrarsi nel malessere

«La Rete dei Patrioti è una scissione di Forza Nuova nel maggio del 2020 – spiega ai nostri microfoni Saverio Ferrari dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre – Si tratta della scissione più consistente nella storia dell’organizzazione di Roberto Fiore perché ha portato via almeno la metà dei militanti sul territorio e ha portato via la costellazione delle associazioni collaterali, che vanno dall’associazione Evita Peron alla Lega della Terra».
Si tratta dunque di un gruppo neofascista, non molto numeroso, che ha rotto con il partito originario.

Alla base della scissione di Forza Nuova, che ha riguardato la base ma anche una porzione significativa del gruppo dirigente, c’è un contrasto interno per l’ascesa al vertice dell’organizzazione di Giuliano Castellino, un militante romano conosciuto per i reati e le illegalità che ha commesso. «Ha legami con la malavita – osserva Ferrari – ed è stato processato e condannato a 5 anni per delle aggressioni ai giornalisti di Repubblica e de l’Espresso».
A metà dell’anno scorso, dunque, una parte di Forza Nuova non ha gradito l’asse creato tra Fiore e Castellino ed ha abbandonato il partito, dando appunto vita al “Movimento nazionale – Rete dei Patrioti”.

«Non ci sono contenuti programmatici diversi da quelli di Forza Nuova – spiega l’animatore dell’Osservatorio sulle Nuove Destre – La Rete, come altre formazioni della galassia nera, cerca di inserirsi nei disagi dovuti alla pandemia e cerca di cavalcare delle proteste a volte all’insaputa degli stessi che vorrebbero protestare e non sanno che la cerca di affiancarli per radicarsi».
Un vero e proprio modus operandi con cui i militanti neofascisti si inseriscono nel disagio sociale e lo alimentano spesso con teorie del complotto, come quello della “dittatura sanitaria” o quello della “dittatura cinese”, che imputa alla Cina la diffusione volontaria del Covid.

Al momento, però, la strategia dei neofascisti non sembra produrre grandi effetti. Oltre all’affissione fraudolenta delle locandine nel bolognese, qualche giorno fa a Milano è stata indetta una manifestazione semiclandestina della Rete che non ha raccolto più di venti aderenti.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SAVERIO FERRARI: