“Una felice corsa. Pinuccia Bernardoni”, questo è il titolo della nuova mostra curata da Cecilia Canziani e organizzata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. L’esposizione è aperta al pubblico gratuitamente fino al 26 febbraio a Palazzo Paltroni (via delle Donzelle 2). Protagonista di questo nuovo ciclo espositivo è Pinuccia Bernardoni, figura le cui opere riportano lo sguardo su poetiche e pratiche di artiste donne appartenenti a una generazione che per largo tempo non ha ricevuto la giusta attenzione dalla critica contemporanea, settore per lungo tempo principalmente maschile.

La carta protagonista della mostra, veicolo di uno sguardo femminile sul mondo

La mostra comprende le numerose opere di Pinuccia Bernardoni le quali individuano l’indagine dell’artista nei confronti della relazione tra scultura e corpo, tra corpo e paesaggio, e tra natura e astrazione. L’anno 1983 rappresenta cronologicamente il momento di inizio delle opere proposte nella mostra. Come ci spiega la curatrice della mostra Cecilia Canziani «questo anno fu caratterizzato dall’inizio delle prime acquisizioni e collezioni private e dalla precisazione dell’uso di un materiale che resterà centrale nelle opere di Pinuccia Bernardoni: la carta, il supporto materiale che più di tutti rende possibile l’espressione della sua arte». Declinata come scultura e come supporto nel disegno, la carta viene accompagnata o sostituita da altri materiali come ferro, vetro e foglie che evidenziano da un lato la specificità della materia, dall’altro la possibilità di dialogo tra elementi differenti. L’arco cronologico seguito dalle opere giunge ai tempi recenti del 2020, 2021 e 2022 con l’ultimo disegno ancora in fase di ultimazione depositato sul “tavolo dei silenzi”.

L’esposizione vuole restituire luce al lavoro di un’artista della città di Bologna e aprire la riflessione culturale allo sguardo femminile sul mondo. Il titolo della mostra “Una felice corsa”, come ci racconta Cecilia Canziani «ha a che fare con l’arco cronologico molto ampio che la mostra ricopre, in una sorta di corsa attraverso i decenni del lavoro dell’artista scegliendo alcuni dei temi ricorrenti; inoltre sono percepibili nel suo lavoro un’atmosfera e un’attitudine di grande gioia e da questo viene la nota positiva del titolo». Ad accompagnare la mostra ci sarà una pubblicazione pensata come una “biografia visiva”, uno strumento agile ideato per aprire un dialogo con il visitatore, facendolo entrare in un certo senso nello studio. Questa biografia visiva comprenderà alcune immagini dei lavori e dello studio dell’artista. Inoltre, a disposizione dei più piccoli ci sarà un quaderno di attività: uno strumento per comprendere, attraverso il fare, il lavoro di Pinuccia Bernardoni.

ASCOLTA L’INTERVISTA A CECILIA CANZIANI: