Il tavolo che si è svolto oggi, giorno 13 settembre alle Serre dei Giardini Margherita è la declinazione locale di Un’estate piena rasa, campagna nazionale del 2023, partita con la petizione online Ristudiamo il calendario! Un nuovo tempo scuola non è più rimandabile, lanciata da WeWorld e da Mammedimerda. È in questa cornice che è stata lanciata la petizione regionale per rivedere il calendario scolastico dell’Emilia-Romagna.
La campagna per la riformulazione del calendario scolastico in Emilia-Romagna
L’obiettivo della campagna, che parte dalle esigenze di studentesse e studenti, pur tenendo in conto le famiglie e lavoratrici e lavoratori del settore scuola, chiede alla regione Emilia-Romagna una riformulazione del calendario scolastico secondo quattro punti: maggiore flessibilità per i giorni di inizio e fine calendario scolastico; introduzione di una pausa tra i due quadrimestri, corrispondente più o meno al periodo di Carnevale; la progettazione del calendario sulla base delle necessità di apprendimento e la strutturazione del calendario tramite del coinvolgimento di una rappresentanza di tutti i vari attori della Scuola.
L’Italia, infatti risulta, insieme alla Danimarca, il paese con il più alto numero di giorni di scuola (200 circa, gli altri stati infatti oscillano tra i 170 e 190), e con il numero più basso di interruzioni dell’attività didattica a favore di una lunga pausa estiva (la più lunga tra gli stati europei, secondo i dati Eurydice). Nello specifico poi, la regione Emilia-Romagna con la delibera n.353 del 2012 dispone la “non adattabilità delle date di inizio e termine delle lezioni”, fissate rispettivamente il 15 settembre e il 7 giugno, e non concede vacanze per il periodo di Carnevale.
«Questo tipo di calendario crea malessere all’interno delle scuole, soprattutto di quelle in cui c’è più fragilità: pensiamo a tutti quei ragazzi che si alzano presto la mattina e fanno ore di spostamenti per raggiungere le varie scuole della città finendo per accumulare durante l’anno difficoltà e disallinearsi rispetto alla classe, andando incontro a debiti, bocciature o all’abbandono – commenta Cristian Tracà, insegnante negli istituti tecnici di II grado – ed è dal benessere degli studenti che dipende anche il benessere degli insegnanti».
Secondo Margherita Romanelli, rappresentante di WeWorld, la proposta presentata permetterebbe l’alleggerimento del carico di lavoro per insegnanti e studenti nel periodo scolastico e impedirebbe la perdita dei progressi fatti durante l’anno nel periodo estivo.
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