Il Presidente russo Vladimir Putin ha parlato quest’oggi in conferenza stampa, annunciando il rientro dei soldati dall’Ucraina, ma avvisando della possibilità di utilizzare l’esercito per difendere i cittadini russi. Gli Stati Uniti intanto minacciano sanzioni economiche per Mosca.

Per il leader del Cremlino “non c’è la necessità” di inviare truppe in Ucraina. Resta tuttavia alta la tensione tra Mosca e l’ex paese sovietico, nonostante l’annuncio del rientro dei soldati impegnati nelle esercitazioni iniziate il 26 febbraio ai confini con l’Ucraina. Putin ha infatti fatto riferimento alla possibilità di un impegno militare per proteggere i cittadini russi in Ucraina. E il fatto che abbia citato l’Ucraina in toto, e non soltanto la Crimea, non può non destare “qualche paura”, come fa notare ai nostri microfoni Pietro Rizzi, di EastJournal.

Secondo Rizzi, Putin vorrebbe “dimostare la possibilità di un’aperura al dialogo”. Le parole del leader del Cremlino in merito alla non necessità di un invio di truppe in Ucraina si scontrano infatti con l’evidenza dei fatti, dal momento che soldati russi sono presenti già da giorni in Crimea in numero elevato, e ne detengono il controllo totale. A questo proposito, Putin “ha affermato di non avere intenzione di annettere la Crimea – continua Pietro Rizzi – anche se con il referendum sarà probabilmente la stessa Crimea a chiedere un avvicinamento alla Russia”.

Intanto gli Stati Uniti si preparano a impartire sanzioni a Mosca, sospendendo i legami militari e le trattative commerciali bilaterali. “Gli Stati Uniti sono la potenza che più fa sentire la propria minaccia verso la Russia – commenta Rizzi – principalmente portando avanti misure economiche, oltre al fatto, già citato più volte da Obama e Kerry, di bloccare tutti i tavoli connessi col G8, di cui la Russia ha la presidenza di turno”.

Andrea Perolino