Domani in Emilia-Romagna Legambiente protesterà in quattro diverse città con una manifestazione intitolata “A tutto gas, ma nella direzione sbagliata”. Al centro della protesta la scelta del governo di puntare sul metano per la transizione energetica e come tentativo di ridurre l’impatto del caro bollette.
Gli ambientalisti si daranno appuntamento alle 10.30 in quattro luoghi simbolo: Minerbio, Ravenna, Faenza e Rimini.
A tutto gas, ma nella direzione sbagliata: le manifestazioni in Emilia-Romagna
«Noi riteniamo che la scelta di portare la transizione energetica prima attraverso il gas per poi arrivare alle rinnovabili non sia la strada giusta – afferma ai nostri microfoni Paola Fagioli, direttrice di Legambiente Emilia-Romagna – Occorre invece puntare sulle fonte rinnovabili e non continuare a ragionare su nuove estrazioni di metano».
Il metano, sottolinea Legambiente, in realtà è una risorsa altamente climalterante la cui dipendenza stiamo pagando a caro prezzo nelle nostre bollette.
L’associazione ambientalista ricorda che l’Italia importa oltre il 90% del metano che consuma, quindi da un lato è soggetta alle tensioni internazionali, come la crisi ucraina, dall’altro non può seriamente pensare, come ipotizzato dal ministro Roberto Cingolani, che un aumento dell’estrazione sia sufficiente per il proprio fabbisogno.
Nè si può pensare che il gas, così come il nucleare, possano essere annoverate come fonti verdi, così come proposto nella tassonomia in discussione nell’Unione europea.
I luoghi scelti per le quattro manifestazioni non sono casuali. Un flash mob è previsto al centro di stoccaggio gas metano di Snam a Minerbio, dove in passato era stato proposto un progetto di sovrapressione con stress del suolo. Un’altra protesta si svolgerà alla centrale a gas di Eni a Casalborsetti nel ravennate. Nella città romagnola insiste il progetto di stoccaggio della Co2 nel sottosuolo. Infine, banchetto informativo in piazza Duomo a Faenza, mentre a Rimini ci sarà un flash mob pro eolico offshore alla spiaggia libera sul lungomare Di Vittorio.
ASCOLTA L’INTERVISTA A PAOLA FAGIOLI: