Studenti e studentesse universitarie si autorganizzano su un gruppo WhatsApp per chiedere all’Università e al Rettorato di Bologna una proroga del termine entro il quale laurearsi. Una richiesta che risponde alle stesse necessità che, all’inizio del 2021, avevano portato altre studentesse e studenti ad una serie di manifestazioni, culminate con l’occupazione del Rettorato, il 30 aprile scorso. «Toccherebbe poi pagare le tasse universitarie di servizi di cui non usufruiremmo», sottolinea ai microfoni di Radio Città Fujiko una delle studentesse che sta organizzando la mobilitazione online.

Un appello straordinario di laurea: la richiesta all’Unibo

Così come era stato chiesto (e ottenuto) l’anno scorso, studentesse e studenti vorrebbero fosse istituito un appello straordinario di laurea verso maggio, collocato dunque fra l’ultimo utile per non andare fuori corso, quello di marzo, e quello subito dopo, a luglio. Il gruppo non è affiliato a nessun collettivo universitario, nonostante l’iniziativa sia sostenuta da Larissa Ebbasta e Link, ed è totalmente autorganizzato: «abbiamo creato un gruppo WhatsApp in cui ci stiamo organizzando; un gruppo creato da studenti che avevano lo stesso bisogno“. La mobilitazione ha assunto, per ora, la forma di una petizione “proprio per dare la possibilità a coloro che hanno lasciato Bologna per motivazioni personali di poter partecipare».

«Comunque i due anni di pandemia hanno inciso su tutti gli studenti, a maggior ragione coloro che avevano la laurea a breve» continua la studentessa: poiché l’anno scorso la proroga venne deliberata due giorni dopo il termine per la consegna delle tesi, quest’anno si è deciso di mobilitarsi prima, nella speranza che la richiesta venga accolta in tempo da parte dell’istituzione universitaria e dal neoeletto rettore Giovanni Molari: il tentativo è quello di evitare che studentesse e studenti siano costretti a consegnare una tesi incompleta, sotto la minaccia delle tasse da fuori corso.

Francesco Manera

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