In tutto il mondo gli strumenti musicali sono parte essenziale nella vita sociale delle persone e sono utilizzati non solo per creare musica, ma anche come oggetti simbolici nei più disparati contesti. Nella cultura italiana, tuttavia, è diffuso soprattuto l’uso di strumenti d’orchestra o di quelli tipici delle rock band: in occasione di concerti, manifestazioni culturali o improvvisate lungo la strada. Tuttavia, in altre realtà, ne esistono svariati, di forme e usi che nessuno si immaginerebbe.

L’armonica di vetro

Inventata da Benjamin Franklin, ha origine dall’antenato “glasspiel“, costituito da una serie di tazze o bicchieri di vetro riempiti per una certa quantità e utilizzati per emettere note di varie tonalità. Dunque, si tratta di una serie di ciotole in vetro che ruota mentre il suonatore le tocca semplicemente con le dita bagnate per creare le melodie desiderate. Grazie al loro design unico, possono essere riprodotte più note contemporaneamente creando alcuni suoni incredibilmente affascinanti. Era molto popolare in passato, infatti, alcuni dei grandi compositori come Mozart e Beethoven arrangiarono alcuni pezzi includendo l’armonica di vetro. Tuttavia, ha visto un utilizzo recente anche da gruppi molto famosi, come i Pink Floyd, che ne fecero uso per arrangiare la canzone “Shine on you crazy diamond“. Purtroppo il suo uso è diminuito nel corso del tempo, ma il suo suono continua ad essere unico e magnetico.

Didgeridoo

Uno strumento molto antico e particolare è il didgeridoo australiano, un aerofono a bocchino della famiglia delle trombe naturali, è stato utilizzato anche a fini terapeutici e che è stato scoperto in alcune grotte risalenti a oltre 40.000 anni fa. Questo strumento unico è stato suonato per generazioni dagli aborigeni australiani ed ora è diventato,  un’icona della cultura aborigena. È costituito da un tubo lungo e cilindrico, solitamente realizzato in legno o in altri materiali naturali come il bambù. La sua lunghezza e il diametro possono variare, in particolare tra 1,5 e 2 metri di lunghezza con un diametro di circa 10 centimetri. Presenta due estremità, una aperta ed una chiusa, essendo uno strumento a fiato, per suonarlo è necessario soffiare attraverso il lato aperto, mentre quello chiuso è responsabile della produzione del rimbombo interno delle onde sonore, generando le note caratteristiche. Il Didgeridoo può presentare anche variazioni: spesso viene realizzato con temi decorativi che si rifanno alla mitologia degli aborigeni australiani; può assumere svariate forme irregolari, serpentine o somiglianti a corna. Alcuni didgeridoo sono stati adoperati come “multiuso”, addirittura come boomerang.

Handpan

Nato intorno al 2000 in Svizzera, il suo nome significa: “strumento suonato con le mani”. È composto da due calotte in ferro unite fra loro in modo da creare una cassa armonica con un una nota centrale chiamata Ding. Sulla sua superficie sono scolpite 8 o 9 cavità di diverse dimensioni che se battute o semplicemente sfiorate con le dita emettono dei suoni di differenti tonalità. È il “fratello” dello steel pan o steel drum: un tamburo ricavato da vecchi bidoni metallici originario dell’isola caraibica di Trinidad. Questi due strumenti sono abbastanza simili tra loro,  ma a differenza dell’handpan, che si suona con le mani, lo steel pan si suona utilizzando delle robuste bacchette.

Per suonare un Handpan, basta appoggiarlo sulle proprie gambe e lasciarsi andare. È come se fosse la propria anima che lo suona: non esistono regole né spartitiogni esecuzione è unica, è un viaggio alla scoperta di se stessi in una cascata di suoni e vibrazioni. Questo strumento viene utilizzato anche in musicoterapia e nelle sedute di yoga perché aiuta a riallineare i chakra e ha un impatto immediato sul rilassamento psico-fisico.

Strumenti musicali monumentali: l’Organo marino e lo Singing Ringing Tree

Molti probabilmente non sapevano che esistono modalità di produzione musicale attraverso realizzazioni arrchitettoniche. Tra i monumenti musicali più interessanti c’è l’Organo marino di Zara. È costruito sotto le scale in marmo nella città di Zara, in Croazia ed è un esperimento musicale. È il mare a suonarlo: quando le onde si infrangono sulle scale colpiscono le estremità di una serie di tubi e il successivo movimento dell’acqua che penetra e fuoriesce dalle canne da origine ad un suono armonioso e sottile. Un’altra opera degna di nota è il Singing Ringing Tree: una scultura sonora dalle sembianze di un albero, una costruzione alta tre metri e composta di tubi d’acciaio zincato di diversa lunghezza sovrapposti tra loro in una sorta di spirale. La sovrapposizione asimmetrica di questi tubi cattura l’energia del vento e da luogo a una serie di suoni melodici molto particolari. Le torri originali si trovano a 3 metri sul panorama orientale di Lancashire in Inghilterra. Nel marzo 2017 fu costruito fuori Austin, in Texas, Stati Uniti.

Invenzione di nuovi strumenti musicali

L’arte della costruzione di strumenti musicali si basa sempre su un delicato equilibrio tra rispetto della tradizione e impulso alla sperimentazione. Sia essa legata all’ergonomia, alla qualità del suono, alla dinamica o alla varietà timbrica, questa ricerca ha plasmato gli strumenti musicali nel corso del tempo, adattandoli alla trasformazione del gusto, all’immaginazione dei compositori e ai mutamenti nell’esecuzione.

Il Georgia Institute of Technology (Georgia Tech), uno dei più prestigiosi centri di ricerca degli Stati Uniti, organizza un concorso annuale per inventori e inventrici di strumenti musicali: Guthman Musical Instrument Competition. Nonostante la grande importanza attribuita a questo campo di sperimentazione tecnologica e culturale, nessuno riesce più a emergere e diventare popolare: non più come successe nel XX secolo con le chitarre elettriche, le drum machine e i sintetizzatori. Come confermato da ricercatori della Queen Mary University di Londra in un’analisi del 2017 sulla longevità delle «nuove interfacce di espressione musicale», la maggior parte degli strumenti fatica ad affermarsi. E finisce per essere suonata unicamente dalle persone responsabili dell’invenzione.

Una delle ragioni della scarsissima rilevanza dei nuovi strumenti musicali è che da tempo nemmeno quelli tradizionali sono popolari come una volta: principalmente perché non sono l’unico mezzo né il più importante per produrre suoni in fase di registrazione. Il successo dell’audio digitale ha quindi determinato una progressiva contrazione della domanda di strumenti musicali analogici, i cui sviluppatori finiscono oggi per competere nella maggior parte dei casi per attirare e ricevere attenzioni pubbliche, più che per colmare qualcosa che i musicisti percepiscano come una reale mancanza di strumenti espressivi.

Eleonora Gualandi