Dal 7 al 10 aprile, in zona universitaria e al Cassero, si terrà la quinta edizione del RiFestival – un altro mondo è possibile, una rassegna culturale interdisciplinare che costituisce un’occasione di incontro tra accademici, professionisti, studenti e chiunque partecipi, per andarsi a confrontare sui grandi temi della contemporaneità.

Gli appuntamenti del RiFestival per parlare di libertà

Il RiFestival – un altro mondo è possibile è un’idea nata da un gruppo di studenti universitari, un festival organizzato dal basso tramite la collaborazione di volontari e crowdfunding. Il progetto parte nel 2017, inizialmente come Festival dell’antropologia, proprio per portare le riflessioni riguardanti questa disciplina fuori dall’arroccato sistema accademico e mostrare ad un più ampio pubblico le potenzialità delle analisi e delle idee che nascono dalla ricerca umanistica. Data la grande partecipazione a questo primo appuntamento si è deciso di rifare il festival, ma dando spazio anche ad altre discipline, come la storia, la filosofia, le scienze politiche. Spiega Marco Giacomazzi, presidente di Un altro mondo è possibile APS, l’associazione che organizza il festival: «Tutto il festival ruota attorno all’idea di partecipazione, alla possibilità di rilanciare alcuni temi all’interno del dibattito pubblico in maniera inclusiva e partecipata».

Questa quinta edizione del RiFestival ha come tema la libertà. La volontà è quella di ripensare la parola libertà, spesso intesa come individuale, dandole un respiro collettivo: vederla come esito di una serie di lotte e di conquiste progressive che hanno poi permesso di essere liberi e libere, senza trascurare però quelle situazioni in cui ancora di libertà non si può parlare.

Il programma è denso di appuntamenti, si parte giovedì 7 aprile parlando, fra le varie cose, dei rituali per entrare in comunicazione con le persone scomparse, dell’Eritrea e il passato coloniale italiano. Venerdì 8 si continua con molti altri argomenti, ad esempio la mascolinità tossica, l’antropocene, l’eutanasia legale. Sabato 9, fra i vari appuntamenti, in collaborazione con il Cassero si tratterà di quelle zone d’Europa in cui l’estrema destra conservatrice sta cercando di epurare le personalità LGBTQIAP+. Infine, domenica 10 ci sarà il laboratorio di Antropologia per bambini e bambine, Antropobimbi, e, tra le altre cose, un incontro dedicato ai cambiamenti climatici e all’impossibilità di lasciare che le grandi compagnie continuino a inquinare indiscriminatamente in virtù della crescita economica.

Gli incontri si terranno in Piazza Scaravilli 2, alla facoltà di economia, e altri al Cassero LGBTQ+ Center. La partecipazione è libera e gratuita in nome di un’idea di cultura di tutti e per tutti, ma ci si può prenotare tramite il sito del RiFestival, in cui è anche possibile consultare il programma completo dell’iniziativa.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO GIACOMAZZI: