Una frase nel ddl povertà avrebbe modificato le pensioni di reversibilità: non più un diritto dovuto ai contributi versati, ma erogate solo in caso di bisogno. Lo Spi Cgil: “Un furto, ormai i pensionati sono un bancomat”. Poi il dietrofront del governo: “Nessun intervento”.
DDL Povertà: sulle pensioni il governo si salva in corner
Lavorare una vita, versare decenni di contributi e morire prima di poter godere della pensione. Fino ad oggi questo caso, affatto infrequente, dava alla vedova o ai figli il diritto ad una pensione di reversibilità, ma il ddl del governo in materia di contrasto alla povertà metteva in discussione questo diritto.
L’imperfetto è d’obbligo perché il governo, dopo le polemiche innescate dai sindacati dei pensionati – Spi Cgil in testa – è stato costretto ad una smentita.
“Polemica infondata”, ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
“Il governo lancia il sasso e nasconde la mano”, replicano i sindacati.
Nel dettaglio, tutto è stato generato da una frase del ddl di contrasto alla povertà, che introduce la “razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale, nonché di altre prestazioni anche di natura previdenziale, sottoposte alla prova dei mezzi“.
La preoccupazione dei sindacati era che la pensione di reversibilità, cui si ha diritto in caso di scomparsa prematura del partner indipendentemente (ma già con alcuni limiti) dal proprio stato economico, potesse essere trasformato in un sussidio esigibile solo in caso di disagio economico. Sarebbe quindi l’Isee e non i contributi versati il criterio per l’accesso al diritto.
“Quelli sono soldi che i lavoratori hanno versato per decenni nelle casse dell’Inps – si sfoga ai nostri microfoni Valentino Minarelli, segretario dello Spi Cgil di Bologna – Ormai i pensionati sono diventati il bancomat dello Stato con cui fare cassa per appianare il debito pubblico”.
Anche nel caso, come sembrava nella mattinata di ieri, la misura avesse riguardato solo le nuove pensioni di reversibilità, il sindacato sarebbe stato contrario. “Che modo di governare è quello che divide le persone? – domanda Minarelli – E non prendiamoci in giro: adottare una misura del genere vorrebbe dire che, fra un anno, chi ha la pensione di reversibilità sarebbe additato come un privilegiato: un film che abbiamo già visto”.