Dopo lo stop della Consulta al ricorso presentato dalle regioni sulle trivellazioni, il numero uno della Filctem-Cgil Emilio Miceli prende la parola contro il referendum del 17 aprile. Le camere del lavoro lucane, intanto, sostengono la consultazione, ma per Giordano Giovannini, segretario regionale Filctem dell’Emilia Romagna, “La politica industriale non si fa con i referendum”.
Mette a rischio i posti di lavoro e danneggia la sicurezza energetica del nostro Paese. Queste, in sintesi, le argomentazioni con cui il segretario nazionale della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, ha spiegato (come riportato da Repubblica) la sua opposizione al referendum del 17 aprile, quello che chiede di abrogare la norma che concede di protrarre le estrazioni entro le 12 miglia dalla costa per tutta la ‘vita utile’ del giacimento.
“Dire che il segretario nazionale della Filctem ha preso posizione a favore di o contro a – commenta ai nostri microfoni il segretario del sindacato del petrolchimico emiliano-romagnolo, Giordano Giovannini – mi sembra una semplificazione”. Anche il numero uno della Filctem regionale, però, prende posizione: “Non si fanno politiche energetiche o politiche industriali con i referendum”, dunque “È stato sbagliato portare il Paese a dover discutere di politiche energetiche attraverso il referendum”.
La sua, chiarisce, è un’opinione strettamente personale: “Non parlo per la Filctem dell’Emilia Romagna – dice – parlo da Giordano Giovannini. Lo dico perchè c’è una discussione in Cgil che dice: no pronunciamenti delle strutture, liberi pronunciamenti dei singoli dirigenti sindacali“. E quindi, secondo il sindacalista, anche quella di Miceli sarebbe una posizione solo personale.
Intanto le camere del lavoro lucane si sono già espresse, tutte, in favore del referendum, a conferma che “la discussione in Cgil” di cui parla Giovannini non vede proprio tutti d’accordo.
In Emilia Romagna, continua Giovannini, “Abbiamo due importantissimi petrolchimici. Sto parlando di Ferrara e di Ravenna. Stiamo parlando di circa 10mila lavoratori coinvolti”. Insomma, per il sindacalista le preoccupazioni del leader Filctem riguardo ai posti di lavoro del settore sono condivisibili. Meno preoccupante sembra invece l’impatto delle trivellazioni sull’ambiente, dal momento che, spiega il sindacalista, nel Mar Adriatico riguardano solo il gas metano, “una delle energie che sono considerate meno impattanti”. Numerosi studi indipendenti, però, hanno già mostrato i rischi legati all’estrazione di metano, come del resto più volte confermato dalla giornalista e attivista per l’ambiente Naomi Klein. Senza contare che, soprattutto nel meridione, le trivellazioni riguardano perlopiù il petrolio.