Carcere (fino a 7 anni) per chi occupa una casa, carcere per chi ostacola la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura ritenuta strategica. In altre parole, la povertà e il dissenso diventano reati.
La Camera ha approvato ieri in prima lettura alcuni articoli del ddl Sicurezza che inaspriscono o introducono pene e stringono la repressione contro fenomeni legati all’indigenza, come l’assenza di un tetto, o all’opposizione a opere pubbliche imposte e potenzialmente dannose. Non a caso si è parlato di una norma “anti No Ponte“, in riferimento al ponte sullo Stretto di Messina.
Nel Ddl Sicurezza carcere per chi occupa una casa o si oppone a un’opera pubblica
Nello specifico, la norma dell’articolo 10 del ddl Sicurezza è intitolata “occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui” e introduce nel codice penale l’articolo 634-bis che prevede il carcere da due a sette anni per chi commette il reato.
Dopo la repressione delle proteste ambientaliste, con l’inasprimento delle pene per chi compie azioni come quelle di Ultima Generazione, che imbrattano con vernice lavabile anche monumenti pubblici, Montecitorio ha approvato anche l’articolo 14 del ddl Sicurezza, che prevede il carcere per chi impedisce con manifestazioni la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica. Se questo reato fosse stato in vigore negli ultimi mesi, la battaglia bolognese per la salvaguardia del Parco Don Bosco avrebbe prodotto carcerazione e non avrebbe fermato il progetto del Comune di Bologna, come in realtà è successo.
«Questa criminalizzazione – osserva ai nostri microfoni Marta Collot di Potere al Popolo – dimostra anche che fa paura la possibilità che le persone si uniscano per rivendicare i propri diritti, perché se lo fanno possono anche vincere».
Per l’esponente di PaP, le misure introdotte servono a distrarre dai reali problemi del Paese offrendo la solita ricetta repressiva. «Non si ricorda mai – sottolinea Collot – che le persone che occupano una casa lo fanno perché sono costrette».
Allo stesso tempo, misure come quelle approvate ieri nel ddl Sicurezza vanno a tutelare gli interessi speculativi, che attorno alla casa si manifestano ad esempio con l’esplosione degli affitti brevi turistici e la riduzione delle possibilità di trovare un tetto per la gente comune.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MARTA COLLOT: