È uscito venerdì scorso, 27 settembre, e già ne parlano tutti con incanto. È “Alone“, il nuovo singolo dei Cure che anticipa l’uscita del nuovo album, intitolato “Songs of a lost world“, prevista per l’1 novembre.
A 16 anni dall’ultimo lavoro in studio, la band di Robert Smith è ancora capace di far parlare di sè con un brano che stimola la nostalgia, proponendo una riflessione sui cambiamenti e sull’impossibilità di arrestare lo scorrere inesorabile del tempo.
“Alone” dei Cure anticipa l’uscita dell’album “Songs of a lost world”
«”Alone” fa parlare molto di sè – spiega il nostro redattore Andrea “Tabs” Tabellini, conduttore di Afternoon Tunes – un po’ per la lunga attesa, un po’ per le polemiche che ci sono, dal momento che Robert Smith comincia a cantare dopo oltre 3 minuti del brano. Chi conosce bene la discografia dei Cure, però, sa che ci sono queste introduzioni importanti, che ormai da “Kiss me kiss me kiss me” caratterizzano le ultime uscite della band».
Nel merito del testo della canzone, l’amarezza espressa è piuttosto “apocalittica”, che «sta bene coi tempi che stiamo vivendo – sottolinea il nostro redattore – anche se Smith non ha mai fatto dei precisi riferimenti a ciò che succede all’esterno della sua mente. È tutto una metafora, però riferimenti a guerre o a temi sociali e politici nella loro discografia non ci sono mai stati. Il loro è un modo di scrivere molto intimista, però diciamo che c’hanno preso».
Il primo verso della canzone sembra una citazione dei Doors, quel “This is the end” che apre anche il celebre brano della band di Jim Morrison. «Sicuramente sarà il disco di chiusura della loro carriera – osserva Tabs – Un po’ vista l’età, vista l’immensa discografia e l’immensa fatica che hanno fatto per sfornare questo disco la cui uscita è stata rimandata più volte».
Stando al testo completo del primo verso, “This is the end of every song that we sing“, non c’è molto spazio all’immaginazione.
La fine, dunque, annunciata in pompa magna per un album la cui uscita è stata comunicata un venerdì 13 ed è prevista per l’1 novembre. «Siamo sempre nell’ambito del dark – commenta Tabs – Secondo me sarà un disco che si rifarà molto alla dark trilogy, con “17 seconds”, “Pornography” e “Faith”, e poi con delle sonorità che caratterizzano più gli ultimi Cure, che vengono molto da “Disintegration”. Almeno io mi aspetto questo».
ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANDREA “TABS” TABELLINI: