La questione delle nuove scuole Besta e dei lavori del tram con la vertenza al Parco Don Bosco continuano a far discutere. Dopo le fortissime tensioni dei giorni scorsi, prima con le cariche e gli inseguimenti sugli alberi da parte della polizia ai danni degli attivisti nel parco, poi con le scritte contro l’assessore comunale Simone Borsari e la contestazione al sindaco Matteo Lepore alla festa nazionale dell’Anpi, non si affievolisce il dibattito attorno agli abbattimenti di alberi. E attorno alla vertenza si moltiplicano anche le prese di posizione, alcune fuori Bologna.
Parco Don Bosco, l’emporio Camilla esce dalla Missione Clima
A poche decine di metri dal Parco Don Bosco da alcuni anni è operativo Camilla, un emporio di comunità che, attorno al tema del cibo e della sua produzione, rappresenta un modello diverso, anche più attento all’ambiente.
L’emporio aveva deciso di prendere parte a Missione Clima, il percorso che dovrebbe portare Bologna a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, insieme a un centinaio di città europee. Camilla però ha annunciato la fuoriuscita da questo percorso e lo ha fatto proprio per quanto accaduto al Parco Don Bosco.
In un documento, l’emporio dettaglia le ragioni della scelta, che stanno principalmente nell’incoerenza ravvisata tra i propositi contenuti in Missione Clima e la realtà.
In particolare, nei documenti comunali per raggiungere la neutralità climatica si sostiene che serva “un approccio dal basso possibile attraverso uno stretto dialogo con la cittadinanza e la creazione di un nuovo dna ecologico della città che accompagni la collettività nel futuro, anche oltre il 2030″. Tra gli step per raggiungere l’obiettivo finale, inoltre, Missione Clima prevede la tutela del verde pubbico, che secondo Camilla viene proprio messo in discussione al Parco Don Bosco.
La cooperativa che gestisce l’emporio, inoltre, ha alcuni soci che partecipano alle attività al Parco Don Bosco, per cui non sono piaciute affatto le scene di violenza che si sono viste con l’arrivo della polizia.
Camilla aveva apprezzato (e ancora plaude) a provvedimenti adottati dall’Amministrazione comunale, come ad esempio Città 30. Quanto sta accadendo, invece, viene considerato in contrasto con gli obiettivi prefissi.
Eppure il Comune rivendica i progetti che insistono sul parco, sostenendone il carattere ecologico: il tram e la pista ciclabile per la mobilità pubblica, il nuovo edificio scolastico per l’efficienza energetica. Quanto agli alberi abbattuti, Palazzo D’Accursio da sempre sottolinea che verranno ripiantumati in numero maggiore.
«Sta in un’Amministrazione lungimirante e con una visione di lungo periodo – osserva ai nostri microfoni Giovanni Notarangelo di Camilla – conciliare i diversi interessi in campo. Il tram e la pista ciclabile vanno coniugati con la tutela del verde che c’è in città nella migliore maniera possibile. Quello che abbiamo visto al Parco Don Bosco non ci sembra che rispetti questo equilibrio».
ASCOLTA L’INTERVISTA A GIOVANNI NOTARANGELO:
I comitati di Milano esprimono solidarietà al Comitato Besta
La protesta del Comitato Besta al Parco Don Bosco valica i confini provinciali di Bologna e trova solidarietà anche da Milano. La Rete dei comitati della Città Metropolitana di Milano, infatti, ha scritto al sindaco Lepore e alla giunta per solidarizzare e sostenere la lotta al Parco Don Bosco.
«Ancora una volta, come purtroppo accade nella nostra città di Milano – si legge nel comunicato – vediamo progetti passare come rulli compressori sopra la volontà popolare sulla difesa del verde e dell’ambiente e sulle reali necessità dei cittadini».
I comitati milanesi sostengono anche che il passaggio di un mezzo pubblico e di una pista ciclabile non debba essere il pretesto per radere al suolo decine di alberi sani e contesta anche la politica della ripiantumazione: «prima di riuscire a fornire gli stessi servizi ecosistemici, la stessa ombra e lo stesso ossigeno, passeranno decine di anni», si legge.
Da Milano, quindi si ritiene «profondamente contraddittorio il comportamento dell’Amministrazione di Bologna, tanto più essendo governata da una giunta che ha nel suo programma la difesa dei beni comuni e del verde».
ASCOLTA L’INTERVISTA A MONICA NEGRI:
Il Parco Don Bosco divide anche la Consulta del verde
Tornando a Bologna, il Parco Don Bosco genera scintille anche all’interno della Consulta del verde. Questa volta è la solidarietà espressa dalla presidente della Consulta, Angela Iacopetta, all’assessore Borsari per le intimidazioni ricevute con le scritte sui muri a generare tensione.
Una serie di associazioni che fanno parte della Consulta – Comitato Tutela Alberi per Bologna Città e provincia, Associazione E.C.O., I.S.D.E. Medici per l’ambiente, Animal Liberation e Associazione Santa Bellezza – accusano la presidente di non aver interpellato le associazioni per esprimere la solidarietà della Consulta stessa ed avrebbe quindi scritto a nome della Consulta senza averne il mandato.
«Essendone stati informati solo a posteriori, mentre evidenziamo che si è trattato di una sua iniziativa personale, arbitraria e non democratica – si legge in una nota – entriamo nel merito della solidarietà dichiarando che secondo noi non è ammissibile una solidarietà che non sia estesa anche a persone, strutture, beni comuni e beni pubblici (cittadini, territorio, parco, alberi, animali, …) aggrediti da forze estranee alla questione: la pistola sfoderata in bella vista infilata nella cintura di un agente costituisce minaccia realistica e assai grave».