Il movimento di studenti indignati annuncia contestazioni al Capo dello Stato all’apertura dell’Anno Accademico. Martedì un’assemblea a Filosofia. “Napolitano ha introdotto i Cpt, avvallato la guerra in Libia, firmato la riforma Gelmini e ceduto il Paese ai banchieri europei”.

Il 30 gennaio il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, giungerà a Bologna per inaugurare l’Anno Accademico. L’Alma Mater ha deciso di insignirlo di una laurea honoris causa in Relazioni Internazionali.
Una decisione che non è piaciuta agli studenti indignati della nostra città, che si riuniscono in “Occupy Unibo“. Per questo il movimento ha annunciato che contesterà il Capo dello Stato.

Martedì 24, presso la Facoltà di Filosofia, in via Zamboni 38, si terrà un’assemblea pubblica in cui gli studenti decideranno le modalità di contestazione.
I motivi però sono già chiari. “Napolitano è colui che ha introdotto i Cpt (attuali Cie), attraverso la legge sull’immigrazione che porta il suo nome”, spiega Andrea del Cua, una frangia di Occupy Unibo.
Non solo: il presidente della Repubblica ha avvallato la guerra in Libia e ha dato carta bianca al governo “lacrime e sangue”. In altre parole: ha lasciato che gli istituti finanziari europei prendessero le redini del potere in Italia e applicassero “manovre liberiste come risposta ad una crisi generata dal liberismo stesso”.

Le ragioni del movimento studentesco attengono anche a ciò che li riguarda più da vicino. Napolitano ha infatti firmato la riforma della scuola e dell’università dell’ex-ministro Gelmini, che ha di fatto tagliato molte risorse al settore dell’istruzione.
“È incredibile – spiega Andrea – che nell’anno in cui non saranno garantite le borse di studio a tutti gli aventi diritto, l’Università e il Rettore Dionigi scelgano di conferire una laurea honoris causa a Napolitano”.