«Abbandono». È questa la parola che Salvatore Bianco della Fp-Cgil di Bologna utilizza per descrivere la situazione all’istituto di pena minorile del Pratello. E l’abbandono si articolo in alcuni spazi senza finestre, minori reclusi costretti a dormire su materassi di fortuna appoggiati a terra, minori con problemi psichici e penuria di personale e di risorse.
In questo modo, sottolinea il sindacalista, viene compromessa la funzione rieducativa della pena, che per i minorenni è fondamentale. E gli interventi del governo con un pugno di ferro nei confronti dei più giovani non può che aggravare la situazione.

Sovraffollamento e abbandono: la situazione dei minori nell’istituto di pena del Pratello

Quello che succede al Pratello è determinato anzitutto da una situazione di sovraffollamento denunciata da tempo. In particolare, ad aver fatto precipitare la situazione è stata a scelta di aprire il secondo piano della struttura, che per Bianco ha comportato «un raddoppio degli ospiti, ma senza il raddoppio dei servizi o del personale».
In questo modo la cura nei confronti dei minori reclusi non può seguire gli standard di prima. E ancor più grave è che, a fronte di un aumento delle presenze, il personale di polizia penitenziaria, ma anche e sopratutto di educatori e assistenti sociali non sia aumentato.

Per la Fp-Cgil nell’immediato sarebbe necessario procedere con un trasferimento di alcuni ospiti dalla struttura, in modo da alleggerire l’affollamento. Una soluzione, però, che può essere solo tampone perché per il sindacalista «forse sarebbe bene immaginare pene alternative alla detenzione».
In alternativa le prospettive che si presentano sono quelle di un «li mettiamo dentro e buttiamo la chiave – osserva Bianco – ma la Costituzione non dice questo ed è importantissimo recuperare questi ragazzi, è giusto che sia così».
In questa chiave, quindi, l’inasprimento delle pene nei confronti dei reati commessi da giovani, voluto dal governo, rischia di aggravere ulteriormente la situazione.

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