Il problema generato dalle piogge record che stanno colpendo l’Emilia-Romagna non riguarda 23 corsi d’acqua come l’anno scorso, ma quattro. Lo ha spiegato la presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, in un punto con la stampa svoltosi in mattinata per aggiornare sulla situazione.
Nello specifico, i bacini fluviali coinvolti da rotture o esondazioni sono quasi tutti in Romagna, ad eccezione dell’Idice. Il bacino del Lamone, già protagonista in negativo l’anno scorso, ha dato problemi anche ieri, in particolare con l’affluente Marzeno. Problemi anche col Senio e il Montone.

Quattro i bacini fluviali che mostrano criticità per il maltempo in Emilia-Romagna

«A differenza dell’anno scorso, quando gli allagamenti avevano raggiunto grandi centri urbani – osserva Priolo – quest’anno ad essere allagate sono soprattutto le campagne e qualche borgo».
In altre parole, per ora sembra scongiurato il disastro che l’anno scorso ha prodotto 45mila sfollati e ciò è stato possibile anche grazie a dei lavori effettuati in questi 16 mesi, che in alcuni casi hanno permesso agli argini dei fiumi di reggere le piene.
A proposito di sfollati, Priolo conferma che sono un migliaio le persone evacuate preventivamente, 800 in Romagna e 200 nel bolognese.

Oltre alla messa in sicurezza della popolazione, ciò che resta da fare è aspettare il transito delle piene e agevolare il deflusso delle acque, cosa per la quale collaborano anche i canali gestiti dai consorzi di bonifica.
Secondo le previsioni, le precipitazioni dovrebbero attenuarsi nel primo pomeriggio di oggi e rendere meno critica la situazione.

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