La destra a livello nazionale ha montato un “caso” sulla decisione di una ragazza di undici anni di prendere in prestito un libro consigliato per la fascia di età “dai 12 anni in su’” nella biblioteca Oriano Tassinari Clò. A farne un caso mediatico e politico – al punto che la Lega ha già annunciato un’interrogazione parlamentare – è la presenza di una relazione gay e di un personaggio trans: l’oggetto del contendere sarebbe l’esistenza di personaggi lgbtq nel fumetto e l’idea che questa esistenza dovrebbe essere nascosta ai minori.
Il fumetto in questione, il terzo volume della serie “Heartstopper”, è stato preso in prestito dalla ragazzina durante un’uscita didattica e ne è nato un caso dopo la protesta della madre presso la biblioteca, prontamente cavalcata dalla Lega.

Il fumetto gay e l’attacco omofobico della destra alla biblioteca di Bologna

Quello utilizzato dalla destra italiana, è «esattamente lo stesso argomento usato da Orbán per vietare i pride in Ungheria, appena una settimana fa – ha commentato Camilla Ranauro, presidente del Cassero di Bologna – Dire che l’esistenza di personaggi lgbtq fittizi è intrinsecamente un problema e dovrebbe essere nascosta ai minori è gravissimo perché è il preludio a leggi che applicano lo stesso ragionamento alle persone lgbtq reali. Lo abbiamo visto succedere in Ungheria e in Russia, e vediamo le stesse tendenze in Italia. Questa sì è una forma di propaganda, portata avanti dall’estrema destra a livello internazionale, e va fermata. La nostra esistenza non è offensiva e non è una minaccia per i minori. La violenza e il bullismo promossi e rappresentati da una certa destra invece sì».
Il Cassero, quindi, esprime solidarietà alla biblioteca Oriano Tassinari Clò e a tutto il sistema bibliotecario comunale di fronte al tentativo di censura e controllo della destra.

“Heartstopper”, bestseller pubblicato in Italia da Mondadori Oscar Ink e reso particolarmente popolare da un adattamento live-action disponibile su Netflix, ruota attorno a due ragazzi che scoprono la loro omosessualità, vivendo le problematiche legate al coming out.
La direttrice del Settore Biblioteche del Comune di Bologna, Veronica Ceruti, ha risposto alle polemiche spiegando che il prestito è stato richiesto autonomamente dalla ragazza e non suggerito da bibliotecari o insegnanti. Ceruti ha inoltre fatto presente che il fumetto è particolarmente apprezzato dagli adolescenti. Per la direttrice del Settore Biblioteche, il caso rappresenta un campanello d’allarme rispetto a un clima preoccupante.
Fino al momento attuale non si sono registrate prese di posizione da parte degli esponenti politici dell’Amministrazione comunale, nemmeno dall’assessore alla Cultura, Daniele Del Pozzo, nel cui curriculum c’è la direzione artistica di uno dei più importanti festival lgbtq italiani.