Nando Mainardi della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista commenta con prudenza i sondaggi che danno la lista Tsipras al quarto posto: “Abbiamo subito sconfitte non pronosticate”. La differenza con Sinistra Arcobaleno e Rivoluzione Civile sta nella composizione delle liste e nella collocazione politica.
Due giorni fa il quotidiano “Libero” titolava: “Allarme Rosso: la lista Tsipras quarto partito”. Il giornale della destra leggeva con apprensione i sondaggi che concordano nel dare la formazione anti-austerity sopra al 4%, la soglia di sbarramento alle elezioni europee del prossimo 25 maggio.
Una previsione che viene accolta con molta prudenza da Nando Mainardi della segreteria nazionale del Prc: “Ovviamente mi farebbe molto piacere, ma viste le sconfitte precedenti, spesso non pronosticate dai sondaggi, non azzardo previsioni”.
Secondo Mainardi, però, elementi di novità che portano a sperare nella crescita del consenso della formazione, capeggiata dal leader greco di Syriza, ci sono. “In Europa ci sono ben 10 governi guidati dalle larghe intese, quindi non è un fenomeno solo italiano”. Per questo, secondo l’esponente di Rifondazione, Tsipras si configura come una vera alternativa contro l’austerity che ha contraddistinto la gestione della crisi economica.
Per quanto riguarda l’Italia, le novità rispetto ai flop di Sinistra Arcobaleno e Rivoluzione Civile, secondo Mainardi, si traducono in due elementi: la composizione delle liste e la collocazione politica.
“A differenza delle esperienze precedenti, dove le liste erano composte per lo più dalla dirigenza dei partiti, le liste de L’Altra Europa con Tsipras garantiscono davvero la rappresentanza sociale”. E Mainardi cita due nomi su tutti: Paola Morandin, rsu dell’Electrolux, capolista nel nord-est, e Nicoletta Dosio, anima del movimento No Tav, nella lista del nord-ovest. “Nelle esperienze precedenti non avrebbero mai trovato collocazione in lista”, osserva Mainardi.
Dall’altro lato, una collocazione politica più chiara: “In Rivoluzione Civile finirono alcune delle forze politiche che non erano riuscite a trovare l’accordo col Pd. La lista Tsipras, invece, si configura chiaramente come una forza di opposizione ai conservatori e alle politiche praticate dalle forze progressiste del socialismo europeo quando vanno al governo”.
Sui giornali, però, spesso compaiono più i litigi interni alle realtà che compongono la coalizione che gli elementi positivi. È di pochi giorni fa, ad esempio, un comunicato del Pdci che lamentava scarsa considerazione, o ancora l’uscita dal comitato dei garanti di Andrea Camilleri e Paolo Flores D’Arcais.
“Non è facile mettere insieme le forze della sinistra italiana, specie nelle condizioni in cui versa – osserva Mainardi – Forse occoreva iniziare a discutere con qualche mese di anticipo e non ridursi agli ultimi tre mesi. Vorrei però ricordare che Flores D’Arcais se ne è andato perché si era opposto alla candidatura di Luca Casarini a causa delle condanne ricevute per le lotte sociali. Un atteggiamento giustizialista sbagliato”.