L’ammaestratore di Istanbul è la graphic novel scritta da Elettra Stamboulis e disegnata da Gianluca Costantini, riedita e pubblicata nell’aprile 2022 da Mesogea. A metà tra un diario di viaggio e un saggio d’arte, il fumetto racconta la figura di Osman Hamdi Bey, pittore e intellettuale turco, e della sua Istanbul, vissuta anche dai due autori. 

Natale con il fumetto di Gianluca Costantini ed Elettra Stamboulis 

Il fumetto nasce dal viaggio di Gianluca ed Elettra nella capitale turca, che sarà il primo di tanti. Tra le strade trafficate e caotiche di Istanbul Elettra e Gianluca scoprono e rimangono affascinati dalla straordinarietà di un uomo, Osman Hamdi Bey, «pittore scoperto per caso nei nostri viaggi […] ma di cui avevamo poche informazioni» dice Gianluca ai nostri microfoni. Pittore, archeologo, intellettuale, Osman è l’uomo che ha fondato i Musei archeologici di Istanbul e ha rivoluzionato la cultura figurativa ottomana e, aggiunge Gianluca, «rese moderna la pittura turca e cambiò totalmente il modo di rappresentare la vita e le donne nei quadri». La volontà di Gianluca ed Elettra è stata quella di disegnare (anche letteralmente) e rivendicare la storia di Osman, non sempre riconosciuta in occidente né nella Turchia stessa, come dice Gianluca: «ci siamo resi conto che nella stessa Turchia non se ne parlava proprio volentieri, nonostante in tutti i musei di pittura compaiono i suoi quadri». Questo è il primo libro che racconta in forma di romanzo la storia di questo importante intellettuale. 

Il titolo riprende l’opera più famosa di Osman Hamdi, “L’ammaestratore di tartarughe”, quadro simbolo dell’impero ottomano e anche della vita del pittore: l’opera rappresenta infatti un passaggio importante nella vita di Osman, la fondazione dell’Accademia di belle arti di Istanbul. La scrittrice Elettra racconta nella nostra intervista la simbologia del quadro e il motivo per cui è stato di ispirazione per il titolo del fumetto, dicendo di Osman che «è l’ammaestratore di Istanbul perché ha lasciato una grandissima eredità alla città». 

La biografia del pittore intreccia le strade di Istanbul, e il fumetto si muove così a metà strada tra il diario di viaggio e il saggio d’arte. «Istanbul è la città. Ha una sua identità che oltrepassa quella della Turchia, ed è una grande protagonista che cambia molto […]; è una città in profonda mutazione» dice Elettra, aggiungendo: «il libro è stato disegnato tra il 2006 e il 2007, e in qualche modo questa narrazione grafica e narrativa testimonia una città che non c’è più», che ora sta purtroppo conoscendo il gioco della dittatura e della speculazione edilizia.  Il libro è dunque un racconto di viaggio, che ha la forma del diario personale che intercetta questioni che vanno ben oltre l’aspetto personale; per Elettra Istanbul ha rappresentato la sua casa per diversi mesi e di cui, ci confessa, ora sente la mancanza. Il libro è disponibile in tutte le librerie nella nuova edizione di Mesogea

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