“Contro degrado e criminalità, tutti a Bologna”. È questo lo slogan della chiamata di alcuni gruppi di estrema destra e della galassia neofascista per la manifestazione che si dovrebbe svolgere domani, sabato 9 novembre, in piazza XX settembre, con un corteo su via Gramsci. A promuovere l’adunata realtà come CasaPound e la Rete dei Patrioti, autorizzate dalla Questura di Bologna.
E proprio contro questa autorizzazione si stanno scagliando in queste ore le realtà antifasciste, a partire dall’Anpi, che ritiene scandaloso venga concessa una piazza a forze neofasciste, per di più vicino alla stazione, luogo della strage neofascista del 2 agosto 1980.
Le proteste contro la manifestazione dell’estrema destra a Bologna
A chiedere a Prefetto e Questore di ripensarci non c’è solo l’Anpi, ma anche la Cgil, che al pari dei partigiani ritiene una provocazione quell’adunata.
«Quelle forze agiscono al di fuori della Costituzione – sottolinea ai nostri microfoni Anna Cocchi, presidente dell’Anpi di Bologna – Non dovrebbe essere loro concessa una piazza né in XX settembre né altrove, ma dovrebbero essere applicate le leggi». Il riferimento è alle disposizioni già contenute nella Costituzione secondo cui le formazioni che si ispirano al fascismo e ne fanno apologia andrebbero semplicemente sciolte.
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Oltre a protestare contro la manifestazione dell’estrema destra e contro chi l’ha autorizzata, diverse realtà del movimento, sotto la sigla “Bologna antifascista”, danno appuntamento a tutte e tutti in piazza Nettuno alle 14.00 di domani. Da lì con ogni probabilità partirà un corteo che «cercherà di rendere inospitale quello spazio per i fascisti – osserva ai nostri microfoni Christopher di Làbas – Gli unici a non doversi sentire accolti a Bologna sono loro».
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