Oltre ad aver sentito in radio e letto sul sito la nostra diretta, ecco qui in allegato tutte le voci raccolte tra politici, sindacalisti e lavoratori: dal sindaco Merola, agli assessori Lepore e Rizzo Nervo, passando per il presidente Errani, il segretario Gruppi e i lavoratori dei comuni di San Lazzaro e Bologna.

Rispetto ad altre città, la politica locale è scesa in piazza con tutti i suoi amministratori, la giunta Merola era al completo. Secondo la CGIL a Bologna erano presenti 40000 persone, 120000 in tutta la regione.

VIRGINIO MEROLA, sindaco Bologna. “Con questa manovra abbiamo difficoltà su tutti i fronti: per garantire servizi e investimenti o solo per asfaltare le strade. Io penso che lo sciopero sia responsabile, così come chiedere il ritiro di questi provvedimenti. Questa è una città che deve il suo futuro alla coesione sociale e al lavoro, per questo occorre unità e in situazioni come questa cambiamenti. Questa è una grande manifestazione di popolo che dice “così non va”. Per questo chiediamo di rivedere il patto di stabilità per i comuni, fare sacrifici certo, ma anche deve esserci possibilità di investimenti per la crescita e l’occupazione”.

VASCO ERRANI, presidente Regione Emilia Romagna. “C’è bisogno di un sussulto di responsabilità, noi lo abbiamo dimostrato chiedendo non conflitti, ma risposte che non sono arrivate. Se credo in un governo di responsabilità nazionale? Da dirigente PD credo che lo spettacolo offerto dal governo in queste settimane sia la dimostrazione che questo governo non ce la può fare. La situazione è drammatica. Occorre che si mettano insieme tutte le forze politiche e sociali che vogliono cambiare questa fase politica attuale. Sono a questa manifestazione, così come sarò a quelle di qualsiasi sindacato o associazione imprenditoriale che voglia cambiare questa manovra e renderla più equa. Io sono per l’unità sindacale e insieme a Regioni, Province e comuni abbiamo chiesto ieri emendamenti bipartisan per rendere più equa la manovra. Un esempio dell’iniquità è il taglio al trasporto pubblico locale, tagliato del 75%”.

MATTEO LEPORE, ass. Bologna. “Con i tagli arriviamo a 120 in meno su un bilancio di circa 500. Un comune virtuoso come il nostro non può così reinvestire nulla. L’impatto più forte sarà sui servizi alla persona e le famiglie. In questo modo tutti i cittadini pagano più tasse. Abbiamo partecipato a questa e altre forme di proteste, insieme all’ANCI e come PD in parlamento abbiamo presentato emendamenti sull’evasione fiscale. Ma il Governo ha il controllo sulla manovra e ne paghiamo le conseguenze”.

LUCA RIZZO NERVO, ass. Bologna. “La manovra è sbagliata nel metodo, nel merito, nella quantità e qualità. Colpisce in modo indiscriminato, senza alcun elemento di sostegno allo sviluppo. Colpisce il lavoro pubblico, e la nostra città, abituata a servizi d’eccellenza, ne soffre particolarmente. Noi ad esempio dovremmo scegliere se aggiustare le strade o fare manutenzione nelle scuole”.

DANILO GRUPPI, segretario Camera del lavoro Bologna. “E’ la giornata della responsabilità e dell’amore della CGIL verso il paese. Che attraversa una situazione drammatica, con il peggior governo mai avuto. Lo sciopero serve a rivendicare un’alternativa e dare una prospettiva a giovani e ragazzi, una generazione istruita come non mai ma che resta condannata alla precarietà”.

SANDRA OGNIBENE, Fiom Bologna. “Stiamo andando a Roma per un presidio sopratutto contro l’articolo 8 della manovra che mina lo statuto dei lavoratori e sancisce la libertà di licenziare. Ci troveremo in piazza Navona alle 20, con lavoratori dell’Emilia Romagna e da tutta Italia”.

ANGELO, comune San Lazzaro. “Conseguenze drammatiche, non si possono offrire servizi ai cittadini. Ma facciamo la cresta su tutto, non possiamo assumere e ricorriamo a contratti a tempo determinato. Fatichiamo così ad entrare in contatto con i cittadini, così perdiamo la nostra mission. Il cittadino non è un’entità economica, le risposte che il servizio pubblico da non sono e possono essere solo di tipo economico”.

INFORMAGIOVANI Bologna. “Dopo 20 anni sono stata sposta di lavoro, perché il servizio che offrivamo è stato tagliato. E’ molto grave”.