Se è vero che tutti dobbiamo morire, è vero anche che non tutte le morti sono uguali. E spesso la morte di potenti e persone famose è circondata da un’aura di mistero. Ma quello che sta accadendo in questi giorni in Thailandia sembra la macabra sceneggiatura di un film horror, genere tra i più amati in questo paese.

In Thailandia la principessa nel limbo: non può morire per non danneggiare l’economia

Accade che un membro della famiglia reale, Bajrakitiyabha Narendira Debyavati, principessa Rajasarinisiribajra, la figlia 44enne di Rama X, che in molti prevedevano avrebbe potuto succedere al padre o quanto meno come reggente a sostegno dell’attuale legittimo erede al trono, muoia improvvisamente a causa della rottura di un aneurisma cerebrale. Ovviamente vengono messe in campo tutte le risorse per rianimarla ma senza successo. Il re stesso si è immediatamente recato sul posto in elicottero. Possiamo immaginare la concitazione di quei momenti. Infine si decide di trasportarla a Bangkok e collegarla alla ECMO, dopo un intervento di angioplastica e con una emorragia sub-aracnoidea. Questo significa che non respira e il cuore non batte, e il corpo sopravvive grazie alla ossigenazione extracorporea a membrana.

Tutto questo perché quando muore un reale devono essere proclamati alcuni giorni di lutto, con conseguente chiusura di tutti i locali pubblici e di divertimento, divieto di qualsiasi festeggiamento, e altre misure.
Però siamo prossimi al capodanno e la Thailandia ha quasi ritrovato i livelli di arrivi turistici del periodo pre-Covid. Un evento di questo tipo comporterebbe una perdita enorme in termini economici. Così la principessa non può essere libera di morire e rimane in questa condizione di non vita in cui il suo sangue viene pompato e ossigenato da una macchina esterna. Non so cosa accada all’anima in questa situazione, non lo so da cattolica e mi chiedo anche per i buddisti cosa significhi.

La principessa Bajrakitiyabha, all’apparenza donna libera e affermata, ha ricoperto ruoli importanti nella diplomazia thailandese, ambasciatrice in Austria e anche all’Onu, ma anche procuratore generale a Udon Thani. Si è occupata di progetti a sostegno delle detenute madri e in favore delle donne.
Dopo che il padre è salito al trono è stata sempre più coinvolta nella vita di corte. Questo cambiamento di ruolo venne sottolineato con l’imposizione da parte del padre di un taglio militare dei suoi lunghi capelli, e da allora ha indossato quasi sempre divise militari nelle occasioni pubbliche.
La modifica del corpo per conformarsi al ruolo che sembrava certo di erede al trono, inevitabilmente declinato al maschile ché questo paese non ha mai conosciuto una regina titolare. E probabilmente non accadrà con la prossima successione.