Potere al Popolo aveva organizzato una conferenza stampa in via Agucchi, presso uno stabile delle Poste che è abbandonato da vent’anni e ora viene messo all’asta. Il partito, che candida a sindaca Marta Collot, voleva così intervenire in un luogo simbolico per sollevare il tema del diritto all’abitare e della gestione degli alloggi pubblici o privati.
Ma invece che misurarsi coi giornalisti, i militanti di Potere al Popolo hanno dovuto farlo con la polizia, che è arrivata in forze «chiedendoci i documenti e con intimidazioni», riferisce la stessa Collot.

Alla conferenza stampa di Potere al Popolo sul diritto all’abitare arriva la polizia

La notizia della settimana scorsa riguarda proprio uno stabile di proprietà di Poste Italiane in via Agucchi. L’edificio è composto da decine di appartamenti che risultano vuoti e in stato d’abbandono da vent’anni. Alcuni anni fa Social Log aveva occupato lo stabile, dando un tetto a famiglie senza casa, ma le forze dell’ordine erano intervenute per sgomberare. Anche diverse Amministrazioni comunali, in passato, avevano tentato di trovare un accordo con Poste per l’assegnazione degli alloggi a famiglie in stato di bisogno, ma non l’intesa non è stata mai raggiunta.

La settimana scorsa, infine, la notizia: lo stabile verrà messo all’asta. Una scelta che non trova d’accordo Potere al Popolo, che si batte per il diritto all’abitare di tutte e tutti e che insiste sull’utilizzo dell’edilizia pubblica e privata sfitta in favore di persone che non hanno un tetto.
Giusto ieri la forza politica rappresentata da Collot aveva partecipato ad un picchetto antisfratto, proprio per denunciare il rischio che molte persone finiscano in strada a causa dello sblocco degli sfratti.

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Recandosi questa mattina in via Agucchi per un’iniziativa elettorale, però, attiviste e attivisti hanno trovato la polizia che ha proceduto con l’identificazione dei presenti.
«Questo avviene nella città che qualcuno dice essere la più progressista d’Europa – sottolinea la candidata sindaco – Evidemente in questa città non si può nemmeno esprimere il dissenso».
Alessandro Bernardi, candidato al Consiglio comunale per PaP, riferisce un’altra disavventura vissuta questa volta alla stazione, dove è stato impedito di distribuire volantini, come avviene nelle zone militari.