Tra i palazzoni del nuovo Comune in piazza Liber Paradisus, si è tenuta oggi la presentazione della candidatura a sindaca di Marta Collot per Potere al Popolo e la lista “Bologna città pubblica”. Sono stati presentati anche i punti principali del programma emersi dalle assemblee pubbliche che si sono tenute con la cittadinanza.

Marta Collot, la candidata sindaco di Potere al Popolo

La scelta del luogo della conferenza, Piazza Liber Paradisus, non è stato casuale, ma è stato scelto in quanto rappresenta «l’emblema del modello di gestione del Partito Democratico – racconta Collot – C’è la trilogia Navile, esempio di speculazione, c’è lo Student Hotel che esemplifica la politiche degli sfratti delle occupazioni abitative della città, c’è l’amministrazione delle ruspe e degli sgomberi degli spazi sociali. C’è il People Mover, un esempio emblematico di parodia di una gestione dei trasporti e delle grandi opere inutili».

Il primo punto del programma che ci ha presentato Marta Collot è basato sulla necessità di internalizzare i dipendenti pubblici con un salario minimo, visto che ad oggi le assunzioni vengono subappaltate a imprese private. Un altro punto nevralgico del programma è il tema collegato all’abitare: «Pensiamo che la casa sia un diritto diciamo basta alla cementificazione ai quartieri che vengono sventrati e fino a che non sarà requisito tutto lo sfitto messo a disposizione del pubblico non si deve più costruire nulla» afferma la candidata. E ancora, niente più grandi opere inutili, ma puntare a servizi e trasporti utili all’intera popolazione. Non è mancato durante la conferenza il ricordo ai referendum popolari che non sono stati ascoltati ossia quello sull’acqua e quello sui finanziamenti alle scuole private. Le assemblee continueranno nei quartieri per discutere con chi vorrà costruire «un’altra idea di città».

In merito alle primarie che si sono tenute domenica Collot afferma: «Hanno cercato si sparirsi un bottino cercando di fare una finta contrapposizione tra destra e sinistra. Ricordiamo che il PD la destra la aveva in seno al partito, ora già vediamo come la Conti rientrata nei ranghi. Come al solito è sempre un grande imbroglio, ci parlano di una finta contrapposizione che non esiste, basta pensare che Lepore si presenta come un elemento di novità ma ricordiamo che sta al governo con la Lega, il Movimento 5 Stelle. Un governo Draghi che adesso sta sbloccando i licenziamenti, vuole modificare il codice degli appalti e ha già dichiarato che farà politiche di lacrime e sangue».

Manuela Bassi

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