LABS Contemporary Art ospita Ridisegnare lo spazio, a cura di Angela Madesani. La mostra propone i lavori di quattro artisti che lavorano con il mezzo fotografico: Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali. Il filo conduttore della mostra è l’idea di una rilettura dello spazio attraverso il linguaggio fotografico.
Quattro artisti raccontano lo spazio attraverso la fotografia
Angela Madesani da anni voleva riunire artisti che tramite la fotografia riprogettassero la scena espositiva, lo ha fatto assieme ad artisti di diversa generazione nella mostra Ridisegnare lo spazio. Nelle grandi foto di Massimo Vitali lo spazio naturale diviene spazio sociale, «l’uomo è l’unità di misura con cui Vitali racconta lo spazio» spiega Madesani. L’utilizzo della luce e di foto molto grandi giocano con la percezione di chi guarda, come succede con le opere di Andreas Gefeller, in cui lo spazio architettonico visto dall’alto crea delle visioni zenitali.
Proprio da Gefeller è nata l’idea di questa mostra spiega la curatrice «dopo una mostra in Trentino rimasi affascinata dall’idea di ridisegnare lo spazio vedendo come con l’utilizzo della prospettiva dall’alto andasse quasi a scoperchiare le case». Un’altra lettura di questo obiettivo la danno Giulia Marchi e Marina Caneve.
Quello della Marchi è uno spazio concettuale, in cui la lettura dell’artista svela dimensioni ulteriori. In mostra due lavori della serie Fundamendal che è il risultato di uno studio approfondito sui testi dell’architetto contemporaneo olandese Rem Koolhaas, da cui riprende la volontà di ridare vita ai rifiuti in forma artistica. Quelli di Marina Caneve, giovane promessa della fotografia italiana, sono degli still life, in cui gli oggetti riescono a disegnare la dimensione spaziale attraverso l’essenza delle forme, in stretta relazione con lo spazio naturale in cui sono contenuti.
L’idea di trasformazione dello spazio si può ritrovare anche nella cornice in cui viene ospitata la mostra: LABS Contemporary Art, in via Santo Stefano 38, un’ex chiesa medievale convertita in galleria d’arte. Per maggiori informazioni sulla mostra visita il sito.
ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANGELA MADESANI: