Dal 21 marzo sarà possibile acquistare il documentario che testimonia la registrazione dell’ultimo album di Guccini nel mulino di Chicon, il nonno di Francesco. Ieri l’anteprima all’Odeon e l’incontro coi giornalisti. Il cantautore: “Purtroppo non sono Bruce Springsteen”.
Vince Tempera, pianista che da oltre quarant’anni collabora con Francesco Guccini, non si rassegna a credere che “L’ultima Thule” sia davvero l’ultimo album del cantanutore emiliano. Nel documentario, presentato ieri in versione integrale dopo l’estratto andato in onda sui Rai3, il musicista augura all’amico Francesco altri vent’anni di dischi e concerti.
La malinconia e i ricordi incisi su disco, nelle canzoni che compongono l’album, però, fanno pensare che questa volta sia davvero l’ultima volta. “Sono un povero vecchio – ironizza Guccini – E ho trovato un senso di pace”.
All’incontro con la stampa, avvenuto nella storica osteria da Vito, per il lancio ufficiale del documentario, che porta la produzione della moglie Raffaella Zuccari, dell’amica Nene Grignaffini e la regia di Francesco Conversano, non mancano però il sarcarmo del cantautore, che si presenta sottolineando l’omonimia col nuovo papa: “Cari fratelli e sorelle… Il papa mi ha chiamato per chiedermi se poteva usare il mio nome, io però gli ho detto di ricordarsi di Francesco D’Assisi”.
Guccini, parlando della registrazione del disco, afferma di essere stato bene e di non essersi quasi accorto della fatica che comporta entrare in studio di registrazione. Avere allestito lo studio nel Mulino di Chicon, l’ex mulino appartenuto al nonno, a pochi metri dalla casa di Pavana, sull’appennino tosco-emiliano, ha sicuramente giocato un ruolo importante.
Quanto al documentario, il cantautore mette le mani avanti: “Io non c’entro nulla, c’erano questi qui con le telecamere e io passavo di lì per caso”.
Eppure il regista Francesco Conversano ha azzardato un parallelo: il disco e il documentario di Bruce Springsteen “We shall overcome – The Seeger Session”.
“Un Bruce Springsteen della mutua – replica subito Guccini – Io purtroppo non sono Bruce Springsteen, i miei musicisti non sono musicisti folk e il Limentra (il fiume di Pavana più volte evocato dal cantautore ndr) non è il Mississipi”.
Tanti i ricordi di una vita raccontati da Francesco sia in conferenza stampa che nel documentario. Ricordi di vita contadina, di semplicità ed emozioni che paiono perduti, come osserva con un po’ di malinconia il cantautore stesso.
E così il mulino si è trasformato in sala di registrazione. L’ex stalla è diventata la sala dove Vince Tempera ha mosso freneticamente le dita sul pianoforte, l’ex cucina lo studio dove Flaco Biondini ha fatto vibrare le corde della chitarra, mentre Ellade Bandini ha suonato la batteria dove entravano un tempo gli asini carichi di grano pronto per la macina.
Sullo sfondo un appennino sempre più spopolato, ma che infonde comunque un senso di pace e di serenità.
Chissà se questi luoghi magici infonderanno ispirazione e convinceranno Francesco Guccini a non appendere definitivamente la chitarra al chiodo.