L’Unione Atei Agnostici e Razionalisti ha scritto all’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo per chiedere che diventi possibile la celebrazione di funerali laici. Proposto l’utilizzo di sale di quartiere e della Sala d’Ercole per rendere disponibile un servizio già previsto in altri Paesi.
“Si tratta di una richiesta molto semplice: garantire la possibilità a tutti i cittadini di svolgere i funerali civili per la persona cara quando purtroppo ce ne sarà il bisogno”. Roberto Grendene dell’Uaar di Bologna illustra così la richiesta rivolta all’assessore comunale alla Sanità Luca Rizzo Nervo. Per rendere possibile questi riti basterebbe una piccola modifica al regolamento di polizia mortuaria, che permetta alla salma di sostare in luoghi diversi dall’ospedale, il cimitero o le chiese.
“In questo momento a Bologna abbiamo una sola sala di ripiego presso il cimitero di Borgo Panigale – spiega Grendene – ed è chiuso da quasi 2 anni il pantheon presso la Certosa. In ogni caso una sola sala per 380mila abitanti è veramente troppo poco. Quello che chiediamo noi è anche che il Comune attivi, in tutti i quartieri, delle sale che possono essere allestite velocemente su semplice richiesta”. La prossimità alle famiglie, secondo l’Uaar, consentirebbe una maggiore facilità per l‘organizzazione di un culto anche più personalizzato.
Già da tempo l’Unione si occupa di formare celebranti per questo tipo di riti: “Sono servizi con celebranti che parlano con le persone e vedono di fare un rito che sia a misura del defunto. In altri Paesi è una possibilità molto più diffusa. In Gran Bretagna, ad esempio, ci sono bare bianche su cui i bambini possono disegnare e lasciare un ricordo o cerimonie particolari in cui, se il defunto era un operaio, la bara viene portata da una ruspa”.
Una caratterizzazione della cerimonia che parla della persona scomparsa per ricordarla e andare oltre.
Pietro Gallina