La protesta di 24 ore contro le condizioni contrattuali imposte dalle cooperative che ottengono i subappalti. Bloccati i camion in uscita e ingresso, alcuni camionisti si uniscono alla protesta.
Torna lo sciopero nazionale di S.I. Cobas e A.D.L. Cobas dopo quello che aveva preso vita in diversi poli logistici in Italia il 22 marzo. Facchini e corrieri incroceranno le braccia per 24 ore contro il contratto nazionale e diverse situazioni locali. Dito puntato contro la gestione delle cooperative che ottengono i subappalti della logistica. E che, come nel caso di LogiMa di Bologna lasciano a casa undici donne, di cui quattro in gravidanza.
Ancora una volta, sul piatto c’è il rinnovo del CCNL, scaduto il 31 Dicembre scorso, e lo smantellamento definitivo del sistema delle cooperative, che costringe i lavoratori (per la gran parte migranti) ad accettare condizioni di lavoro di sfruttamento, senza vincoli di orario e senza garanzie salariali.
“Logistica razzista, lavoro da schiavista“. Questo uno degli slogan urlati ai microfoni dai lavoratori presenti al blocco di Bologna: al nodo di scambio delle merci tra Bentivoglio e Argelato, dalle sei del mattino lavoratori dell’interporto, facchini AsterCoop di Centrale Adriatica, Sgb della Granarolo e di Logi.Ma di Grandi Salumifici Italiani hanno cominciato il blocco insieme agli studenti e precari dell’università di Bologna di Cua e Hobo.
Blocchi in altre città del Nord tra cui Padova e Verona. A Bologna la protesta del 15M andrà avanti non soltanto con l’astensione dal lavoro dei facchini ma anche con la protesta degli studenti: Cua e Hobo, già presenti al blocco questa mattina, saranno anche questo pomeriggio in Piazza Verdi dalle 18.