Si intitola “Disarmo nucleare. È l’ora di mettere al bando le armi nucleari, prima che sia troppo tardi” (Altreconomia) il libro di Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italia Pace e Disarmo che sarà in libreria da domani, 8 settembre.
Il libro risulta di stringente attualità visti i rischi che il conflitto in Ucraina possa degenerare in un’escalation nucleare. Di qui l’urgenza nel proseguire la lotta per la messa al bando della armi nucleari che, in questi anni, ha ottenuto anche qualche risultato.
Disarmo nucleare, un libro per sostenere la messa al bando delle armi atomiche
«Si può dire che la lotta per il disarmo nucleare sia cominciata il 16 luglio 1945, quando furono condotti i primi test atomici nel deserto del Nuovo Messico», afferma Vignarca ai nostri microfoni. La battaglia contro le armi nucleari, dunque, ha una storia lunga, che si è intensificata negli ultimi quindici anni anche grazie a Ican, la campagna internazionale per il disarmo che nel 2017 ha ottenuto il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW) e che, nello stesso anno, si è aggiudicata il Premio Nobel per la Pace.
Ma la lotta ha assunto anche altre forme. Nel nostro Paese, ad esempio, la pressione è stata fatta con “Italia, ripensaci” che chiedeva allo Stato italiano di tornare sui propri passi in merito al voto contrario presso l’Onu alla richiesta di approvazione di una conferenza di Stati per adottare uno strumento giuridicamente vincolante che prevedesse la messa al bando e lo smantellamento delle armi nucleari.
Una lotta corale, che nel libro trova testimonianza anche grazie agli interventi o ai contributi di attivisti e personalità internazionali che si sono spesi contro le armi nucleari.
Da Beatrice Fihn, per anni direttrice di Ican, a Lisa Clark, che in Italia è impegnata da sempre in questa battaglia. Ma anche Daniele Santi di Senzatomica e Tim Wright o Ray Acheson. Il libro, poi, riporta alcuni passaggi dei discorsi di Papa Francesco e di Setsuko Thurlow, una sopravvissuta di Hiroshima, che nell’agosto del 1945 aveva 12 anni e stava andando a scuola, prima di rimanere intrappolata tra le macerie prodotte dalla bomba atomica.
Il libro di Vignarca contiene anche molti dati, infografiche e informazioni scientifiche a suffragare la tesi disarmista. «Leggendo il libro la gente si potrà rendere conto che la vera posizione ideologica è quella dei fautori delle armi nucleari – spiega Vignarca – Proprio per la loro natura distruttiva, proprio per il fatto che scatenerebbero una reazione a catena, che comporterebbe non solo la morte di milioni di persone, ma anche degli impatti ad esempio di carestia che coinvolgerebbero l’intera umanità, è chiaro che è insensato il loro utilizzo».
Al tempo stesso, vengono smontate anche le teorie sulla deterrenza come fattore di maggiore sicurezza nel pianeta. Semmai è vero il contrario.
Ai tempi della guerra in Ucraina, però, l’ideologia bellicista ha permeato quasi tutti i mass media, creando anche sospetti di complicità col nemico anche verso chi sostiene la pace.
Se l’autore riconosce la battuta d’arresto per il movimento disarmista, sottolinea però anche la maggiore consapevolezza dei rischi che la guerra e una sua possibile escalation nucleare comporta. Proprio su questo, attraverso il libro che vuole essere uno strumento della campagna per il disarmo nucleare, è necessario informare il più possibile le persone affinché queste poi esercitino pressioni dal basso per la messa al bando definitiva delle armi nucleari.
ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCO VIGNARCA: