Sumar, la coalizione di sinistra spagnola che negli ultimi anni ha scalzato Podemos, è stata travolta da uno scandalo sulla violenza di genere che ha riguardato il suo capogruppo in parlamento, il rampante leader Iñigo Errejón. Uno scandalo che travolge una forza politica che si diceva “femminista” e che, secondo Luca Tancredi Barone, corrispondente de il Manifesto dalla Spagna, rappresenta «la pietra tombale del partito».
Tutto nasce da una testimonianza anonima raccolta da una giornalista sul suo profilo Instagram, cui ha fatto seguito una valanga di altre testimonianze e una denuncia proprio nei confronti dell’esponente politico, che ha ammesso le sue colpe e si è dimesso.

Violenza di genere, il caso Errejón che mina la sinistra “femminista”

Iñigo Errejón era amico personale di Pablo Iglesias e con lui aveva fondato Podemos. Nel 2016, quando Podemos era all’apice del suo successo, Errejón tentò di fare le scarpe a Iglesias, ma senza riuscirci. È seguito un periodo di rimescolamenti politici nella sinistra spagnola, che nel 2023 ha portato alla nascita di Sumar, creatura voluta da Yolanda Díaz.
In tutto questo percorso, Errejón ha cercato in diversi modi di fare il “salto nazionale” e ci è riuscito, diventando proprio il capogruppo di Sumar al Congresso.
«Qualcuno ha definito Errejón il genero che tutte vorrebbero – osserva ai nostri microfoni Barone – perché era un volto giovane e importante dal punto di vista intellettuale e del discorso politico».

La realtà che riguardava la sua vita privata, però, era tutta un’altra faccenda. E quel che è peggio è che un’attitudine alla violenza di genere da parte dell’esponente della sinistra spagnola era una sorta di “segreto di pulcinella”.
Nella testimonianza anonima pubblicata lunedì scorso, una donna denunciava, senza fare il nome, molestie e violenze da parte di un personaggio politico e immediatamente tutti hanno pensato a Errejón, che in teoria si presentava come “alleato” femminista di una formazione politica che si definiva femminista. Il giornalista sottolinea che la domanda che tutti si stanno ponendo in Spagna è perché se tutti sapevano, nessuno abbia posto il problema prima d’ora.

Nell’estate 2023, poco prima della composizione delle liste elettorali, in particolare, era emerso un thread su Twitter in cui una ragazza denunciava una molestia da parte di Errejón durante una festa femminista. Il thread era poi misteriosamente scomparso.
Anche se Errejón si è dimesso, la vicenda mina completamente la credibilità del partito, al punto da rappresentarne «una pietra tombale», secondo Barone.
Una grana in più per il governo di Pedro Sanchez, che già non naviga in acque tranquille.

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