Bologna è pronta per i tre giorni di cinema e politica della rassegna “Terra di Tutti Film Festival” che si terrà a Bologna dal 10 al 13 ottobre. Nei giorni scorsi Radio Città Fujiko vi ha già anticipato alcuni degli eventi attraverso le interviste ad alcuni dei registi partecipanti, che ci hanno raccontato i loro lavori.
Del programma completo abbiamo parlato invece con il direttore artistico Jonathan Ferramola. “Il festival è un succo di tutto quello che si muove nell’attualità geopolitica mondiale”, spiega ai nostri microfoni.
Attraverso il lavoro di reporter e registi verrà raccontata “la realtà nei suoi occhi nudi e crudi come si presenta in tanti angoli del pianeta. Grazie alle loro immagini in questi quattro giorni faremo un giro del mondo – continua Ferramola – parleremo di ambiente, di lotte per il clima, di diritti, di Venezuela, di plastiche che stanno inquinando i mari, di Mosul, di Siria, di Isis, di Gaza, e apriremo una doverosa finestra sulla Palestina. Parleremo di Libano, di diritti delle donne, faremo un ping pong tra la Sicilia e la Tunisia, cercheremo di parlare di Mediterraneo”. Più di 40 film da 25 Paesi diversi, seguendo il fil rouge dei diritti umani.

Tante le novità di quest’anno. Tra queste, una sezione di documentari ancora in fase di lavorazione, non ancora ultimati, un making-off “per raccontare i progetti in sviluppo non tanto agli addetti ai lavori, ma proprio ai fruitori finali, al pubblico” ci ha spiegato Ferramola, che ha parlato anche di un’altra novità: il gioco di ruolo “The Border”, che farà toccare con mano, a chi vorrà iscriversi, la realtà distopica della frontiera. I partecipanti attraverseranno una frontiera, sperimenteranno “il controllo dei documenti, lo straniamento di quel momento, l’essere nelle mani di qualcuno che deciderà per il tuo destino: la realtà che vivono centinaia di rifugiati e migranti in ogni angolo del mondo”. Il Terra di Tutti Film Festival ha invitato a partecipare anche dei politici, perché vivano sulla propria pelle questa situazione. Il live action role-playing verrà ospitato nello spazio DAS in via del Porto 12/2 e si svolgerà nella giornata di sabato 12 ottobre 2019, su più turni da 50 partecipanti ciascuno.

Nel corso della rassegna verranno premiati i film con quattro diverse tipologie di premi. “I due premi centrali sono il premio Benedetto Senni per la migliore opera che parla di temi legati a povertà, sviluppo e sostenibilità, e il premio Lo Porto dedicato al cooperante Giovanni Lo Porto, su temi legati a conflitti, migrazioni, ricostruzione di territori di guerra.” ha detto Ferramola. Dedicato a Giovanni Lo Porto è inoltre anche il libro di Domenico Quirico, “Morte di un ragazzo italiano. In memoria di Giovanni Lo Porto”, che ripercorre la vicenda dell’uccisione del giovane al confine tra Pakistan e Afghanistan a causa di un attacco di droni statunitensi. Il libro, edito da Neri Pozza, verrà presentato venerdì 11 ottobre alle ore 18 presso la Libreria Trame in via Goito 3/C.

Gli altri due premi sono quello “Storie di giovani invisibili“, nato in collaborazione con EmilBanca e dedicato ai giovani, e “Voci di donne invisibili” dedicato ai temi femminili, in collaborazione Coop Alleanza 3.0. Quest’anno in premio ci sarà anche una menzione speciale del DamsLab, in cui alcuni studenti del corso di analisi dei film, guidati dal professor Paolo Noto, daranno una menzione al miglior documentario dal punto di vista estetico. Molti anche i luoghi del festival: gli spazi filmici delle sale cinematografiche classiche – Teatro Galliera, Odeon, Lumière – ma anche quelli delle masterclass, che avverranno in diversi spazi, te i luoghi dell’Università e del Comune. Questa sera alle 19:30 ci sarà un’evento off in cui verrà presentato in anteprima e attraverso un incotnro con gli autori “Isis, tomorrow. The lost souls of Mosul”, documentario di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi. Per il programma completo si può visitare il sito www.terradituttifilmfestival.org.

Sara Spimpolo

ASCOLTA L’INTERVISTA A JONATHAN FERRAMOLA: