Positivo il bilancio 2013 del Consorzio Parmigiano Reggiano, che ha superato le difficoltà del terremoto grazie a solidarietà ed export. Ancora nessun indennizzo da parte dello Stato per i caseifici colpiti dal sisma.
Calo di produzione dello 0,85%, delle giacenze del 4,3%; le esportazioni salgono di 5 punti percentuali e da agosto sono tornate a salire le quotazioni prima in costante flessione. Il 2013 è stato un anno tutto sommato positivo per il parmigiano e alla presentazione del bilancio la soddisfazione è palese: il consorzio guarda agli eventi passati e rilancia per il futuro.
I traumi causati dal terremoto sembrano ormai superati: ricostruiti 800mila posti-forma, distribuiti a produttori colpiti già 4.823.429 euro in attesa di completare il percorso delle istruttorie che porteranno alla copertura dei 100 milioni di danni complessivi.
“La macchina della solidarietà è stata straordinaria – commenta Giuseppe Alai, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – ci siamo ritrovati al centro di un’attenzione che neanche noi aspettavamo”.
Raccolte e vendite di solidarietà hanno portato più di un milione, un contributo piccolo in proporzione ma grande nel significato, esprimendo la vicinanza di centinaia di migliaia di famiglie. Molti consumatori hanno inoltre voluto esprimersi contattando direttamente i produttori per l’acquisto al dettaglio. Ciò ha consentito di compensare il lieve calo presso la grande distribuzione mantenendo ancora positive le vendite.
Tenuta del mercato interno quindi, ma anche crescita di quelli esteri, che si aggiudicano ora il 34% della produzione. “È obbiettivo di questo cda – spiega ancora Alai – portare le esportazioni al 50% entro il 2017”.
La strategia per il futuro prevede diversi fronti di impegno. Fondamentale la sottoscrizione da parte di allevatori e casari di un piano di regolazione dalla produzione. Questo consentirà di programmare le giacenze progressivamente col crescere del mercato, evitando quelle flessioni e riprese delle quotazioni tanto dannose alle imprese.
Maggiore impegno anche contro le contraffazioni: all’azione di denuncia si affiancherà una costante campagna per rendere il consumatore consapevole delle specificità del prodotto e quindi di valutare autonomamente i similari.
Il terzo punto riguarderà i mercati e i consumatori: i Paesi di tradizionale immigrazione italiana valgono ora il 70% dell’export e il Consorzio intende inserirsi anche nelle economie emergenti come Russia e Cina. Attenzione anche al cambiamento nelle abitudini alimentari: la minor quantità di tempo dedicata ai pasti potrebbe portare anche in Italia a ripensare il parmigiano non più come condimento ma come pietanza facile e immediata.
Pietro Gallina