Inatteso annuncio del Papa durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Dopo otto anni da Vicario di Pietro, Joseph Ratzinger ha riferito, in latino, di voler lasciare il soglio pontificio entro il prossimo 28 febbraio.
Una notizia inaspettata, “un fulmine a ciel sereno” come lo ha definito il Card. Sodano, quella comunicata questa mattina da Papa Ratzinger. Davanti al concistoro riunito per la canonizzazione dei martiri di Otranto, il papa tedesco ha annunciato le sue dimissioni con un breve messaggio in latino. Nello sconcerto generale, Ratzinger ha detto di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma a causa dell’età avanzata che non gli permette di proseguire. Il papa ha dichiarato di comprendere la gravità della sua decisione, ma di aver fatto questa scelta per il bene della Chiesa.
Il Codice di diritto canonico, nel Libro II, Parte II, Sezione I, Capitolo I, Art. 1, afferma:
“Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti.”
Dunque, il Papa può dimettersi, se ha un motivo valido per farlo.
Nella storia della Chiesa, una sola volta un Pontefice ha rinunciato, ed è stato Celestino V (che fu papa per 4 mesi nel 1294), il papa “del gran rifiuto”, come scrive Dante, che rinunciò alla sua carica per non essere soggetto alle manovre politiche ed economiche legate alla sua persona.
Immediate le reazioni all’annuncio. Gesto inaspettato per vescovi e cardinali, da rispettare per il presidente francese Hollande, rivoluzionario per il cattolico Casini. Sconcertati turisti e romani presenti in piazza S.Pietro.
La notizia sta facendo il giro del mondo, occupando tutti i media da twitter ai network all-news.
Nell’annunciare le dimissioni, Ratzinger ha chiesto che dalle ore 20 del 28 febbraio si apra il conclave per scegliere il nuovo pontefice. Inizia ora il valzer delle previsioni sui possibili successori di Pietro.
Francesco Ditaranto
