Dal 9 all’11 dicembre torna Fili, il Festival dell’informazione libera e dell’impegno organizzato da Libera Bologna. La sesta edizione si svolgerà prevalentemente al centro culturale Costa di via Azzo Gardino e prevede undici incontri di approfondimento.
«È un festival che vuole far luce sulle dinamiche mafiose che ci sono in città, a Bologna – osserva ai nostri microfoni la direttrice artistica Sofia Nardacchione – una città che si sente ancora molto lontana da logiche mafiose».

Videoinchieste e comunità contro le mafie: la nuova edizione di Fili

Il proposito di Fili è ragionare sui linguaggi e sugli strumenti da utilizzare per raccontare le mafie. E il linguaggio scelto in questa edizione è quello della videoinchiesta. Saranno tre, in particolare, le videoinchieste realizzate da Libera Bologna che verranno presentate nell’edizione del festival.
La prima riguarda la situazione in via Saffi a Bologna, dove si registra un clima di paura ed omertà a causa dell’operato di un imprenditore che si trova ai domiciliari per per riciclaggio, atti persecutori e bancarotta fraudolenta. La presentazione aprirà il festival il 9 dicembre alle 18.30.

La seconda videoinchiesta, intitolata “Interporto. Le zone d’ombra della logistica” sarà presentata alle 18.30 di venerdì 10 dicembre. Come si evince dal titolo, nel lavoro vengono raccontati i problemi di sfruttamento e non solo che si registrano nell’hub della logistica della provincia bolognese. All’iniziativa prenderà parte anche Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto della Città Metropolitana che sul tema sta coordinando un tavolo di lavoro con lo scopo di produrre una carta della “logistica etica”.
La terza videoinchiesta si occuperà della musica neomelodica come strumento per veicolare i messaggi mafiosi. Il titolo dell’iniziativa, che si svolgerà sabato 11 dicembre alle 18.30 e a cui prenderà parte il giornalista antimafia Sandro Ruotolo, è “Musica neomelodica. Tra mafie e criminalità, dal Pilastro a Sant’Agata Bolognese“.

Oltre alla questione dei linguaggi, la sesta edizione di Fili si occuperà anche di comunità monitoranti. “Costruire comunità monitoranti” è proprio il titolo di un’iniziativa che si svolgerà nelle scuole Crescenzi-Pacinotti-Sirani e a cui prenderà parte Leonardo Ferrante, responsabile anticorruzione civica di Libera.
Ma lo stesso tema verrà sviluppato anche nell’incontro “Monitoraggio, prevenzione e contrasto di mafie e corruzione: gli strumenti per chi amministra il bene pubblico” (venerdì 10 dicembre).
Alle 21.00 di sabato 11 dicembre, inoltre, il sindaco di Bologna Matteo Lepore si confronterà con il sindaco di Casal di Principe Renato Natale sul tema “Colmare la distanza tra legalità e giustizia“.

A Fili, però, si allargherà anche lo sguardo anche alla dimensione internazionale. Giovedì 9 dicembre alle 21.00, ad esempio, si terrà l’incontro “Glocal: una nuova chiave per narrare le mafie“, a cui prenderà parte Dalia Nasreddin della Fondazione Daphne Caruana Galizia, insieme al direttore di IrpiMedia Luca Rinaldi e alla direttrice di La Via Libera Elena Ciccarello.
Internazionale è anche l’approfondimento di sabato 11 dicembre alle ore 16.00, intitolato “Europa, crocevia di mafie“, dove interverrà Jozef Kuciak, fratello di Jan Kuciak, giornalista investigativo slovacco ucciso il 21 febbraio 2018.
All’evento prenderanno parte anche Anna Sergi, docente di Criminologia all’Università di Essex e la giornalista Alessia Melchiorre, autrice dell’inchiesta “Nei canali della ‘ndrangheta“.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SOFIA NARDACCHIONE: