Inaugurazione in grande stile per il Piano Piano, il nuovo caffè bistrot in Piazza Maggiore 5G, angolo Via D’azeglio. Più che una cerimonia è stata una festa, con l’intervento dei tanti che hanno collaborato all’apertura, tra fornitori, artisti e istituzioni. La regia è quella sapiente di Giovanni Favia, già titolare di altri locali a Bologna, a partire dal Vamolà in Via delle Moline.
Le attività coinvolte sono dai nomi importanti: Amarena Fabbri, La Spaziale, Majani, Umberto Cesari, ma anche il caffe Terzi e Palazzo di Varignana, selezionate in base alla tradizione, alla cultura culinaria bolognese e in particolare in base alla territorialità. Le parole d’ordine infatti sono sostenibilità, territorio e cultura. E da quest’ultimo punto di vista, i nomi coinvolti sono molto interessanti. Il locale infatti è stato arredato grazie alla storica associazione sociale Piazza Grande, che ha fornito molta parte degli arredi. Le pareti invece ospitano le opere di Nicola Zamboni, scultore bolognese già insegnante all’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Brera. Infine, i tavoli al piano terra, ospitano grafiche fornite dall’associazione Succede solo a Bologna.
Un tripudio di cultura nostrana, sia artistica che culinaria dunque, che offre al piano terra, vista Nettuno, un caffè letterario che lavorerà dalle colazioni alla notte, affiancato da una bottega di prodotti tipici, in particolar modo la pasta fatta a mano da sfogline professioniste, assunte nello staff del locale. Al secondo piano invece il ristorante, con circa 50 coperti, con alla guida di Alessandro Pizzoli, già direttore dello storico Gamberini di Via Ugo Bassi.
Sarà inoltre ospitata l’associazione culturale Bolognese Dino Sarti – APS presieduta da Cesare Fauni, quale animatrice di numerosi gruppi facebook animati da migliaia di utenti, tra cui “A Dino Sarti – Bologna invece”, “La mia Bologna amarcord” dedicato alle fotografie storiche della città e altri gruppi social legati allo studio del dialetto, affinché i locali diventino luoghi in cui ospitare mostre ed eventi dell’associazione, nonché definire e ricercare con la stessa arredi, decori ed immagini per il locale, dedicati alla memoria ed alla storia della città la quale verrà raccontata attraverso i personaggi che l’anno contraddistinta ed animata, in particolare musicali, tra cui anche il defunto chansonnier dialettale Dino Sarti, protagonista proprio in Piazza Maggiore dei suoi famosi concerti agostani che nel passato hanno allietato le estati di tanti cittadini
La formula del caffè letterario, con libreria e mostre annesse, è di sicura innovazione in un panorama attuale in cui i locali seguono generalmente logiche più commerciali e layout standard. L’associazione culturale bolognese Dino Sarti avrà quindi un centro in cui poter sviluppare le sue iniziative e promuoversi, autofinanziandosi e continuando il suo prezioso lavoro di preservazione della memoria storica culturale locale.
Il ristorante, al primo piano, è curato dallo chef Fabio Castriotti, tra opere d’arte e pubblicazioni a tema. La cucina è tipica bolognese, fatta con prodotti regionali, con prevalenza bolognese, prodotti Igp come cipolla di Medicina e il Mirtillino di Fanano. La collaborazione con la Azienda Agricola Ca’ Bignami di Savigno, Rosa Romana e Abbondanza Rossa, permette di riscoprire i frutti antichi delle nostre colline. Il menu è stagionale, non prevede la frittura, evitando emissioni nocive. A tavola Acqua Cerelia e Birra fatta con la Fonte del Reno, la Birra del reno, una birra agricola artigianale.
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