La settimana prossima il Consiglio comunale di Bologna sarà chiamato a votare la convenzione alla base del recupero dell’ex Cierrebi, il centro sportivo da tempo abbandonato vicino alla Certosa.
Il Consiglio del Quartiere Porto Saragozza ha già espresso parere positivo, ma per l’opposizione di Sinistra Unita per Bologna i contenuti della convenzione con Gofit, la società spagnola che dovrebbe recuperare il centro, contiene «solo briciole» per l’uso pubblico delle strutture, che era un prerequisito per derogare alle norme che vietano la costruzione e l’ampliamento delle volumetrie.

Cosa prevede l’uso pubblico per il centro sportivo ex Cierrebi

Il centro sportivo ex Cierrebi si trova a poca distanza dal cimitero monumentale di Bologna. Su quell’area – come da tempo sostengono i comitati che si interessano del destino del centro – insistono vincoli cimiteriali che impediscono la costruzione di nuove strutture o l’aumento delle volumetrie.
Nel progetto presentato da Gofit, la società spagnola che dovrebbe ristrutturare il centro sportivo, è però previsto un aumento delle cubature rispetto agli attuali edifici e per poter derogare alle norme è necessario che venga riconosciuto un uso pubblico delle strutture.
Per questa ragione verrà stipulata una convenzione che metta nero su bianco l’uso pubblico degli spazi che insistono su un terreno di proprietà del Bologna F.C. e che verranno gestiti da Gofit.

Ma è proprio nel merito di quanto stabilito per l’uso pubblico che il consigliere di Quartiere di Sinistra Unita per Bologna Michele Terra obietta. «Ciò che appare – osserva Terra – è un uso pubblico piccolo piccolo e un affare privato grande grande».
L’elenco delle contestazioni è lungo. A partire dalla cessione di un’area verde al comune di Bologna per compensare l’abbattimento di alberi. «Si tratta di un filare di alberi posto sull’arteria – via Gandhi – più trafficata della città», sottolinea il consigliere.
Quanto alle strutture, viene concesso solo mezzo campo da basket del palazzetto, dalle 16.30 alle 20 per tre giorni la settimana, mentre negli altri due giorni della settimana i più fortunati avranno il campo intero.

Non solo. Nella convenzione Gofit “garantirà un numero gratuito di 100 accessi individuali all’anno” fino alle 16 individuati dai servizi sociali del Quartiere. Tradotto: solo due ingressi alla settimana, a fronte di una stima di 200 accessi al giorno cioè 70.000.
I ragazzi delle scuole potranno andare in piscina a imparare nuotare, ma potranno usufruire per due ore al giorno di appena due corsie di una vasca.
Nei centri estivi verranno garantiti 10 accessi gratuiti a settimana per bambini e bambine indicati dai Servizi del Quartiere. Ovvero, se ogni bambino con ingresso gratuito frequenterà il centro per una settimana, si tratterà al massimo di 8 utenti per ogni estate.Infine, Terra contesta che nella convenzione non c’è scritto nulla che comtempli il caso dell’inadempienza da parte del gestore privato.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELE TERRA: