Cittadine e cittadini in piazza in oltre 100 città europee per fare pressione sul Consiglio europeo di domani, chiamato a decidere le politiche migratorie dell’Ue. Il flashmob European Solidarity chiede di rivedere in senso cooperativo e solidale il Regolamento di Dublino. A Bologna appuntamento alle 17.30 in piazza Nettuno. L’intervista all’organizzatrice, l’eurodeputata Elly Schlein.

Alla vigilia del Consiglio europeo, sul tema dei migranti l’Europa appare profondamente divisa. I Paesi e i leader avanzano in ordine sparso, sfiorando crisi diplomatiche che si risolvono in pacche sulle spalle, ma non rimuovono le tensioni sul tema.
Se il gruppo di Visegrad, composto da Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Austria, è per la chiusura totale delle frontiere, Paesi come Francia e Germania, che formalmente mostrano un atteggiamento diverso, non sposano certo la linea dell’accoglienza. La politica dei porti chiusi e dei naufraghi tenuti in ostaggio dell’Italia è servita cinicamente a sollevare il problema, ma la proposta avanzata dal governo Conte, con la creazione di hotspot nella Libia meridionale, è stata subito stoppata dal Paese nordafricano.

È per esercitare una forma di pressione dal basso che oggi, in vista del vertice di domani, le cittadine e i cittadini europei scenderanno in oltre 100 piazze del continente per dare vita al flashmob “European Solidarity to change Dublin“. Chiamata da una rete di realtà che si occupano di rifugiati e dalla relatrice della riforma del Regolamento di Dublino approvata dal Parlamento europeo, Elly Schlein, la mobilitazione indica già nel titolo la direzione che si vuole dare alle politiche migratorie europee: non la solita ricetta della chiusura delle frontiere e degli egoismi nazionali, ma la revisione di Dublino e la solidarietà tra gli Stati membri per l’accoglienza dei migranti.

“L’Italia deve decidere da che parte stare, perché nel governo convivono due posizioni diverse – osserva ai nostri microfoni Schlein – Da una parte quanto sintetizzato nel documento presentato domenica nel vertice informale, spacciato come rivoluzionario, ma in cui non c’è niente di nuovo: la solita esternalizzazione, che non risolve nulla ma produce solo violazione dei diritti umani e apertura di nuove rotte. L’altra parte è la riforma di Dublino già approvata, e c’è da chiedersi perché le due forze che compongono il governo non la votarono in aula insieme a noi”.
L’eurodeputata sostiene che non c’è altra soluzione per l’Italia che quella riforma, che toglie il vincolo di primo approdo e introduce la solidarietà interna obbligatoria.

“Salvini – conclude Schlein – continua a tentare di fare asse coi Paesi Visegrad sacrificando l’interesse italiano su una questione così fondamentale. Lo fa perché gli serve politicamente un asse che ha come unico fine quello di smantellare l’Unione europea“.
Per questo, dunque, i cittadini e le cittadine devono far sentire la propria voce. A Bologna l’appuntamento è alle 17.30 in piazza Nettuno.

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