Per la chiusura della sua stagione di danza il Teatro Comunale di Ferrara ha ospitato martedì 17 aprile la Giselle del Balletto Accademico di Stato di San Pietroburgo.

La grande compagnia russa è arrivata nella città estense per il debutto della tournée italiana del 2012, sostituendo lo Slovene National Ballet, che a causa di problemi tecnici è stato costretto a cancellare tutte le date in programma sul territorio nazionale. Gli spettatori ferraresi hanno così potuto ammirare la coreografia originale di Giselle di Jean Coralli e Jules Perrot, su libretto di Vernoy de Saint-Georges e Théophile Gautier e musiche di Adolphe Adam, presentata per la prima volta all’Opéra di Parigi nel 1841. Con la sua storia d’amore, tradimento e redenzione Giselle, balletto romantico per eccellenza, continua ad attrarre il pubblico con il suo contrasto fra il mondo degli uomini e quello buio e misterioso degli spiriti: nel primo atto il piano del reale, nel secondo quello del soprannaturale, del mito lunare denso di magico simbolismo. Il poeta Théophile Gautier si è ispirato ad una leggenda popolare dell’Europa centro-orientale: la leggenda delle Willi, fanciulle morte prima di sposarsi e diventate spiriti danzanti, che coinvolgono gli uomini che incontrano nei boschi in una danza frenetica, metafora di un desiderio d’amare rimasto inespresso in vita. Sfruttando quest’idea ha creato un balletto su misura per la giovane ballerina italiana Carlotta Grisi dalla quale era rimasto affascinato.

La storia ha inizio quando il conte Albrecht, fingendosi un contadino corteggia Giselle facendola innamorare, nel frattempo giunge al villaggio un corteo di nobili fra i quali c’è anche la promessa sposa del conte, la cui vera identità viene così rivelata. Sentendosi tradita da Albrecht che le aveva giurato eterno amore, Giselle perde la ragione e in una danza folle si dà la morte. Nel secondo atto Albrecht va a piangere sulla tomba della ragazza che appare ormai trasformata in Willi e tenta di persuadere le compagne a lasciar andare il conte; di fronte al loro rifiuto Giselle danza con lui e per lui fino all’alba quando, con il sorgere del sole, il potere di questi spiriti danzanti svanisce: dissolti l’incantesimo e la stessa Giselle Albrecht si ritrova solo con il proprio rimorso. Nello svolgersi della coreografia i protagonisti, nel nostro caso Alla Bočarova nel ruolo di Giselle e Artem Pyhačov in quello del Conte Albrecht, sono chiamati a variare il registro tecnico-espressivo dall’allegria spensierata alla disperazione, dalla scanzonata padronanza di sé alla consapevolezza che la vita non ha scopo senza amore. Pur in una perfetta continuità fra divertissements, episodi narrativi, drammatici e lirici del balletto, resta centrale il complesso ruolo di Giselle, il cui arco espressivo spazia dal candore giocondo alla tragedia della follia e della morte, fino alla spettrale immaterialità dolente di un amore non estinto, e ha un parallelo sul piano tecnico-stilistico, dove alle brillanti variazioni del primo atto fanno seguito, nel secondo, lo stile “aereo” e il puro lirismo del romantico ballet blanc che la protagonista interpreta alternandosi con le altre ballerine della compagnia.

Il Balletto Accademico di Stato di San Pietroburgo

Fondata nel 1969 dal coreografo Leonid Jacobson, la compagnia ha da subito rappresentato un importante riferimento  nella storia della cultura russa del balletto. Famoso per la forma ballettistica delle “miniature coreografiche”, prediletta dal suo fondatore, il Balletto Accademico di Stato di San Pietroburgo ha raggiunto livelli di eccellenza artistica e collaborato con interpreti di alto profilo quali Natal’ja Makarova, Majja Pliseckaja e Mikhail Baryshnikov. Oggi diretta da Andrian Fadeev, la compagnia, composta da 75 ballerini ed insignita degli importanti premi teatrali “Heritage” e “Golden Sofit”, mantiene viva la tradizione del suo repertorio riservando al contempo grande attenzione alla ricerca coreografica più contemporanea. Dal 2008 il Balletto è infatti promotore del Festival “Alternative”, dedicato ai giovani coreografi emergenti.

Federica Pezzoli