In occasione dell’uscita di “Smith”, secondo lavoro dei The Winstons, Afternoon Tunes farà due chiacchiere con Enro Winston, misteriosa figura dietro la quale si nasconde il polistrumentista Enrico Gabrielli. Sabato 11 maggio dalle 16.15 alle 18.00
THE WINSTONS: IN ARRIVO IL NUOVO ALBUM! Si intitolerà “Smith” ed è il secondo lavoro in studio per i tre fratelli Winstons: Enro, Rob e Linnon
Breve conversazione sul letto a tre piazze dello strizzacervelli…parte 1 – Buongiorno, cominciamo dal titolo. Cosa vuol dire? – “Winston Smith” è il nome del protagonista di 1984. Ed è anche un gioco di pronuncia sul Mito dei The Winstons: “The Winston’s Myth”. Ma questi son solo inutili dettagli. Il metodo per fare le cose è quello di non pensare troppo. La libertà d’azione è l’unico che fa stare bene, e il rapporto umano è l’unica preziosa scuola compositiva. Alcuni definiscono questa attitudine Rock’nRoll. Altri semplicemente “vita”.
– Diteci, signori Winstons, che disco è Smith? – Ci siamo trovati dopo alcune session londinesi in quello che fu l’home studio di Mike Oldfield nel Buckinghamshire e altri studi sparsi per il nord Italia con talmente tanto materiale da ipotizzare un disco doppio. Dopo un lungo tentativo di organizzazione abbiamo ascoltato tutto e abbiamo optato per un lavoro unico che rappresentasse al meglio la band hic et nunc. Solo ora che il disco è finito, missato dal super Tommaso Colliva in stato di grazia, abbiamo capito cosa abbiamo in mano e cosa stiamo per consegnare alla gente.
…to be continued
THE WINSTONS sono un power trio di fuoriclasse: basso, batteria, tastiere e voci dedito alla psichedelia e al culto dell’anarchia ancestrale.
Forse i loro nomi non vi diranno molto, se non la marca di sigarette ma le loro facce hanno comunque un che di familiare. ENRO WINSTON, ROB WINSTON e LINNON WINSTON hanno trovato la sintonia perfetta in una nuvola fumosa di sonorità psico-jazz-garage, che con sensibilità contemporanea omaggiano il progressive rock inglese.
Ed è negli acquitrini maleodoranti del prog che navigano, non curanti dello sporco che resta addosso ai vestiti. E chissenefrega, tanto lo sporco nel rock’n’roll diventa puro stile… I loro grandi templi non sono lontani dal pianeta Gong: si stagliano nell’orizzonte di una Canterbury distrutta, a destra dalla tomba di Hugh Hopper dei Soft Machine e a sinistra di quella di Kevin Ayers.
Nel 2015 il primo omonimo album “The Winstons”, seguito nel 2016 dal singolo “Golden Brown/Black Shopping Bag” rilasciato anche in uno stilosissiomo 45 giri. Ora è la volta di “Smith”, il secondo album presto in uscita.