Il “Diario di Scuola” – la rubrica del Comitato Articolo 33, promotore del referendum sui finanziamenti alle materne private – giunge alla decima puntata e festeggia ricostruendo il percorso difficile e ancora non definitivo di estensione del diritto alla pubblica istruzione. – ASCOLTA L’AUDIODIARIO
Festeggiamo la decima puntata del Diario di scuola guardando al futuro. E il modo migliore per farlo è cominciare dalla nostra storia collettiva, per non dimenticare ciò che è stato, il percorso difficile e ancora non definitivo di estensione del diritto alla pubblica istruzione. Il Diario con la Storia è un diario a quattro mani, dove si mettono insieme felicemente il percorso di ricerca civile e la coscienza dello storico. In questa prima parte seguiamo il filo dall’Unità d’Italia al secondo conflitto mondiale. Con una introduzione dello storico Mauro Maggiorani, che ringraziamo per la disponibilità e per il sostegno all’iniziativa referendaria. E con una scheda storica preparata dalla nostra Angela Attianese, pensata come approfondimento del suo Diario che partecipa.
Vi ricordiamo che da oggi il Diario va anche in radio: grazie a Radio Città Fujiko potete ascoltarlo ogni lunedì alle 18,30 all’interno di Fujiko Focus On, oltre che in coda all’articolo.
Come viene ricostruito in questo percorso tematico che ci porta dall’Unità d’Italia alla nascita della Repubblica (1861-1946), il problema scolastico è stato costantemente all’attenzione del legislatore. Nell’età liberale la questione centrale fu, senza dubbio, l’alfabetizzazione; specie nel sud del paese, ma in generale in tutte le aree periferiche (campagna, montagna regioni interne e meno abitate), prima ancora di un’istruzione fu infatti necessario impartire le basi: un alfabeto e una lingua comuni. Fu, appunto, un momento di quel notissimo “fare gli italiani”. Ma se in questa azione politica possiamo leggere la volontà di formare futuri cittadini-elettori (e l’estensione del suffragio è testimone della tendenza), non secondaria fu la necessità avvertita dal nuovo Stato unitario di dare al popolo gli strumenti cognitivi minimi per poter essere meglio governati (leggere gli avvisi di leva, pagare le imposte, rispettare i bandi, ecc.).