Gli scioperi, i picchetti, gli incontri ai cancelli tra operai e studenti, le risse fra i fascisti e gli antifascisti sono solo alcune delle storie che sono raccontate ne “Lo sgherru dell’autunno caldo” di Valerio Monteventi pubblicato per DeriveApprodi 2023. Verrà presentato venerdì 17 alle 18.30 in uno degli incontri della rassegna “Bookmakers. Incontri con gli autori” che si terranno al Circolo della Pace in Via del Pratello, 53, insieme allo storico Luca Alessandrini e il giornalista Rudi Ghedini.

Fra storia e romanzo: l’autunno caldo italiano visto da un “altro” punto di vista

Partito tutto da una ricerca in un Archivio di Stato, Valerio Monteventi si ritrova ad avere tra le mani i rapporti della questura e della legione dei carabinieri riguardante il periodo storico bolognese dal ‘69 al ‘73, denso di lotte operaie e studentesche; fra le varie fabbriche prese in esame dai vari rapporti, sulla Ducati Elettrotecnica, la più grande fabbrica bolognese metalmeccanica, «c’erano schede in grandi quantità, c’erano rapporti di polizia quasi quotidiani che venivano redatti su quello che avveniva all’interno della fabbrica», come dice Valerio Monteventi, da qui l’idea che «dentro la Ducati c’era sicuramente un’infiltrato che aveva questo compito di scrivere i rapporti». Il nome “lo sgherru”, infatti, in dialetto salentino sta a significare una persona che «ha una certa curiosità ma il suo sguardo è molto spesso strabico» nonché il soprannome del poliziotto che s’infiltra all’interno della Ducati, infatti la storia è narrata dal punto di vista di un inventato corpo speciale di Polizia Politica, con a capo il commissario Lotorto, che, attraverso i rapporti autentici ritrovati dall’autore, narrano il periodo del lungo autunno caldo italiano attraverso un punto di vista “altro”.

Questo «romanzo storico», come lo definisce lo stesso autore date le parti romanzate, come l’invenzione del corpo di Polizia Politica, e le parti storiche, come le testimonianze dei rapporti stessi, è frutto di un lavoro portato avanti negli anni dallo stesso Monteventi, attivista, appassionato di movimenti di massa e delle lotte e tutt’ora facente parte del Centro di documentazione “Francesco Lorusso – Carlo Giuliani” con sede al Vag 61, che ha «avuto la fortuna di essere testimone diretto dato che ho partecipato a questi movimenti» come testimoniano anche le schede ritrovate in cui «ho ritrovato degli episodi in cui in qualche modo avevo partecipato».

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