Lunedì tornerà il “Cuore di festival”, il primo di sette giorni dedicati all’esplorazione culturale della Polonia. Spettacoli teatrali, danza, fotografie e talk tematici che si svolgeranno negli spazi interni ed esterni a Teatri di Vita e nel circostante Parco dei Pini. Appuntamenti culturali che permetteranno al pubblico di conoscere la produzione del Paese al centro dell’interesse internazionale per la sua posizione geografica di soglia, tra Ucraina, Bielorussia e i territori dell’Unione Europea, che la colloca al centro delle politiche e delle decisioni afferenti alla guerra.
Da lunedì a domenica al Teatri di Vita ci sarà il festival culturale “Cuore di Polonia”
«Ogni edizione prende il nome del Paese che, nell’anno, è al centro dell’interesse internazionale, questa edizione è dedicata alla Polonia, da qui “Cuori di Polonia”», ha spiegato Stefano Casi, direttore artistico di Teatri di vita. Nei giorni che vanno da lunedì fino al 7 luglio si susseguiranno esibizioni di teatro, danza, musica e incontri per conoscere meglio la Polonia che per la sua posizione geografica e politica resta nel cuore del dibattito mondiale.
«La Polonia è al confine dell’Unione Europea, in un territorio delicato. È vicino all’Ucraina, in guerra, e alla Bielorussia, con tutte le conseguenze che questo comporta come la scelta di accogliere i profughi e, al contrario, il rifiuto politico di accogliere le altre etnie». Un Paese tanto conservatore quanto di fermento culturale attuale, in modo particolare nel cinema d’animazione. Da una lato, infatti, la Polonia sceglie una politica istituzionale molto tradizionalista, com’è emerso dal risultato elettorale del 2023, che ha portato al potere l’attuale presidente, Donald Tusk, e dalle scelte legate alla giustizia e ai diritti, come quelle antiabortiste portate avanti dalla maggioranza di governo. Dall’altro presenta un’offerta culturale contemporanea. «Si pensi a Frédéric Chopin nella musica, al Teatro di Jerzy Grotowski e al cinema di Roman Polanski a come hanno influenzato la produzione artistica europea», ha spiegato Casi. «Nel passato come oggi. Durante questa edizione del festival presenteremo al pubblico diversi protagonisti del panorama artistico di oggi».
Il calendario prevede appuntamenti che spaziano. Spettacoli teatrali, due esibizioni danzanti, una di Ramona Nagabczyńska e l’altra di Paweł Sakowicz, entrambi in prima nazionale e prodotti dai prestigiosi Nowy Teatr e Komuna Warszawa Theatre. E uno spettacolo documentaristico della coppia Turkowski e Nowacka. Si alterneranno anche momenti musicali come il dj set di Avtomat, una delle personalità di punta della scena polacca. E incontri letterari tra questi quelli rivolti alla poesia di Wisława Szymborska (premio Nobel per la letteratura 2024). Verrà riservato ampio spazio al cinema. Molte le date e i titoli in programma. Nove lungometraggi prodotti tra il 2019 e il 2023, di registi come Jerzy Skolimowski e Lech Majewski, fino al debutto cinematografico di un’artista polacca che vive e lavora in Italia come Kasia Smutniak; due mediometraggi di teatro televisivo del 2019 e una ventina di cortometraggi d’animazione, in cui la Polonia vanta capolavori firmati da nomi come Walerian Borowczyk, Jan Lenica, Jerzy Kucia, Zbigniew Rybczyński, entrati nella storia del cinema. «La sera di venerdì sarà dedicata a Jerzy Skolimowski», ha aggiunto Casi. «Uno dei maestri della cinematografia polacca, e al suo ultimo film “Eo” (2022): la storia di un asino vagante a cui è valsa la nomination agli Oscar, il premio della giuria a Cannes e innumerevoli altri riconoscimenti».
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