Il gaming online è ormai un fenomeno molto diffuso, oltre che estremamente trasversale. Quel piccolo momento di svago, cuore pulsante delle iconica consolle domestiche, è andato incontro a sorprendenti evoluzioni che hanno spinto le frontiere del gioco oltre le modalità a cui eravamo abituati, offrendo una grade flessibilità. Oggi per ritagliarsi un momento di relax con i videogame esistono molteplici possibilità, dalle console come la Playstation, al pc, al tablet allo smartphone. Se consideriamo che tutto questo è l’evoluzione di un fenomeno che da Pac-man, Atari e Super Mario ha portato alle spettacolari release per smartphone di Call of Duty o NBA 2K, è evidente quanto il percorso che l’industria del gaming ha seguito dalle origini fino ad oggi sia affascinante in ogni sua fase: noi lo osserviamo da vicino attraverso gli step più importanti.
Alle origini dei videogame
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il primo videogioco di tennis da tavolo faceva il suo ingresso nel mondo dell’intrattenimento: era il 1972 e tra i giovani spopolava PONG. Eravamo all’alba di una nuova era: quella dei videogiochi. Nel giro di pochi anni il neonato passatempo digitale andò incontro a una crescita esponenziale in termini di innovazione e popolarità. L’avvento delle prime console domestiche e la diffusione globale del fenomeno del gaming hanno aperto la strada agli home computer e ai primi videogame portatili, fino ad arrivare alle piattaforme di ultima generazione e alla connettività. Quest’ultima ha segnato davvero lo spartiacque nella storia dei videogiochi, trasformando una pratica ludica individuale o aperta alla cerchia dei propri amici in un vero e proprio rito collettivo con partecipanti in tutto il mondo, connessi nello stesso momento e pronti a sfidarsi sul campo di nuovi e sofisticati giochi.
In mezzo secolo il settore è mutato profondamente e con esso il popolo dei gamer, una categoria sempre più esigente che le diverse case di produzione cercano di accontentare con titoli e release sempre più sofisticati.
Mobile gaming: una storia lunga vent’anni
Le radici del mobile gaming tornano indietro fino ai primi anni 2000. Tappa imprescindibile di questo percorso è la messa in commercio del primo iPhone: è questa la fase in cui vedono la luce puzzle game di culto come Candy Crush o Ruzzle e le popolarissime saghe come Angry Birds, o Fruit Ninja. La grafica diventa sempre più sofisticata e incontra innovazioni tecnologiche come il 3D, una formula in grado di offrire esperienze di gioco sempre più realistiche e immersive: nascono così i primi titoli pensati per gli schermi touch – è il caso di Clash of Clans o Infinity Blade – e si affermano le prime piattaforme dedicate al gaming online: trainati dalla grande popolarità del poker e grazie all’offerta sempre più ricca, variegata e di qualità messa a disposizione dei gamer, i migliori siti sono diventati nel tempo un riferimento importante per il settore videoludico e rappresentano da sempre un importante avamposto di innovazione e nuove tendenze.
Come funziona il Cloud gaming
Tra le evoluzioni del gioco online c’è il cloud gaming: se per far funzionare un videogioco serve un dispositivo su cui scaricarlo e installarlo, con il remote gaming è possibile saltare tutti questi passaggi per arrivare direttamente alla fase fruitiva. Di fatto la sessione di gioco avviene in modalità virtuale. Tutto ciò che occorre è un dispositivo collegato a un server tramite Internet. Si tratta dunque, dell’evoluzione della connettività e si avvicina a livello concettuale alla formula dello streaming: così il gioco digitale cambia pelle.
La parola d’ordine del futuro è personalizzazione
Oggi il mondo del gioco digitale ha conosciuto evoluzioni importanti come il cloud gaming, mentre l’intrattenimento videoludico sul cellulare è praticamente all’ordine del giorno, tanto che i grandi colossi dell’hi-tech già da diverse stagioni hanno immesso sul mercato le proprie linee di smartphone concepite in chiave game. Cosa c’è di nuovo? Per rispondere esiste una parola chiave: personalizzazione. Gli appassionati già lo sanno: le recenti versioni dei titoli più popolari consentono di adattare il gioco ai propri gusti attraverso funzioni concepite ad hoc. L’interfaccia grafica, la Heads up display, ad esempio, consente di personalizzare gli ambienti di gioco o le opzioni di esplorazione. Molti titoli permettono anche di scegliere il proprio personaggio o di costruirne uno ex novo, di settare il livello di difficoltà e di impostare la modalità multiplayer. Un ventaglio di possibilità che mette l’utente al centro del gioco, coinvolgendolo nella costruzione di un set unico e customizzato.
Le frontiere del gaming si spostano di continuo lungo i binari della creatività. In questo processo l’ambiente di gioco diventa un terreno di scambio tra casa di produzione e gamer: proprio a quest’ultimo, infatti, attraverso lo strumento della personalizzazione, viene affidato un ruolo di partecipazione diretta, una formula che sta già gettando le basi per il gaming del futuro.