Le discriminazioni subite dalle persone trans nelle università italiane

Una mappatura degli strumenti antidiscriminatori per le persone trans che studiano o insegnano nelle università italiane, un portale per dare informazioni e diffondere buone pratiche e una rete tra persone, enti e associazioni. Il progetto Universitrans ha studiato quali tutele offrono gli Atenei alle persone trans. Poco più della metà delle 68 università pubbliche garantisce strumenti, ma altre si stanno adeguando.

Una studentessa o uno studente trans, che non abbia ancora completato il lungo percorso di transizione imposto dalla legge italiana, rischia di subire discriminazioni nella propria carriera accademica. Come ad esempio dover rendere conto, durante un esame, della discrepanza tra il documento di identità e il proprio aspetto fisico.
Per tutelare queste persone esistono diversi strumenti, come il doppio libretto – che comunque costringe lo studente o la studentessa a fare coming out – o ancor meglio la carriera Alias, che consente una totale riservatezza attraverso un cambio dei documenti universitari anche in attesa del cambio all’anagrafe.

Il progetto Universitrans – ideato da Tullia Russo, Beatrice Starace e Antonia Caurso, sostenuto da Onig e Mit e appoggiato dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane e dal Consiglio Universitario Nazionale – ha mappato le 68 università pubbliche d’Italia e San Marino, per verificare la situazione degli atenei quanto a tutela di studenti e docenti trans.

Dallo studio emerge che sono 32 gli Atenei che mettono a disposizione la carriera Alias, mentre altri 6 offrono un’altra forma di tutela. Poco più della metà quindi “ma – osserva Starace – altri atenei si stanno adeguando e altri ancora ci stanno chiedendo come poter attivare un servizio, in modo da evitare i problemi e gli ostacoli che hanno registrato altre Università”.

Fornire informazioni a studentesse, studenti e docenti trans e diffondere buone pratiche è un altro scopo del progetto. Un contributo, in questo senso, lo dà il sito www.universitrans.it, che ospita anche infografiche sul tema.
L’obiettivo ultimo, spiegano le ideatrici di Universitrans, sarebbe arrivare alla modifica della legge 164 del 1982, includendo anche le persone intersex e accelerando i tempi per il cambio dei documenti.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANTONIA CARUSO E BEATRICE STARACE: