Il dato più significativo è la riduzione del 49% degli incidenti stradali mortali e in particolare l’azzeramento delle morti di pedoni. Ma il segno meno riguarda anche gli incidenti totali (-13,1%) e di quelli con feriti (-9,78%).
È forte di questi numeri che il sindaco di Bologna Matteo Lepore fa il bilancio del primo anno di Città 30, il piano di riduzione della velocità in molte strade cittadine. E anche se il limite di 30 km/h viene rispettato poco a dodici mesi dalla sua entrata in vigore, in città si è registrato un generale abbassamento della velocità che garantisce più sicurezza stradale.

Lepore fa il bilancio di Città 30: «Orgoglioso del lavoro fatto»

«Era dal 1991 che non si registrava un pedone morto in un anno – sottolinea il sindaco – è un risultato di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi».
Un orgoglio rivendicato anche perché mentre a Bologna si azzerava il numero di pedoni morti e si dimezzavano le vittime totali, in Italia si è invece registrato un aumento dell’8%.
In particolare, la sicurezza sembra aumentata nelle strade radiali, quelle più pericolose. Qui il calo di incidenti e feriti è più marcato che altrove, pari al 16,15%.
«Un ulteriore contributo lo darà il tram», sottolinea Lepore, sottolineando come la nuova infrastruttura ridurrà ulteriormente il numero di veicoli privati in circolazione, darà puntualità al trasporto pubblico e, con la fine dei cantieri, aumenterà la fluidità del traffico.

Contestualmente Città 30 ha contribuito a produrre un aumento dei passeggeri del trasporto alternativo e pubblico, in particolare un aumento del 44% del bike sharing e del 10% dei flussi di biciclette, un aumento del 17% dei viaggi sul Servizio Ferroviario Metropolitano (ma c’è un aumento del 39% di coloro che hanno usato le fermate urbane).
Positivi anche i dati sull’inquinamento, con una riduzione del 29,3% del biossido di azoto.
Nel frattempo continuano i lavori di adeguamento delle strade e di installazione della segnaletica per favorire la riduzione di velocità. 27 i milioni di euro investiti dal Comune nel mandato e 10 quelli già spesi.

Intanto sembra lentamente naufragare l’iniziativa referendaria voluta dalla destra contro Città 30. Dopo aver ritirato il quesito perché durante l’estate sarebbe stato difficile raccogliere le 9mila firme necessarie a indire la consultazione, il successo dell’iniziativa non sembra cambiare nemmeno nei mesi invernali, quando non c’è più la scusa delle vacanze dei bolognesi.
Su questo tema e sullo scontro con il ministro Matteo Salvini il primo cittadino non ha voluto commentare, ribadendo semplicemente i risultati raggiunti.

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