La decisione era nell’aria, oggi è diventata ufficiale: dal prossimo 14 febbraio, l’ospedale di Porretta Terme non avrà più un punto nascite. La Cgil, sul piede di guerra, annuncia la rottura delle relazioni sindacali e commenta : “E’ inaccettabile”
Dopo la polemica sull’affitto di un appartamento per le puerpere di Porretta Terme nei pressi dell’Ospedale Maggiore di Bologna, che sembrava aprire il campo a decisioni più nette, oggi arriva la comunicazione ufficiale dell’Ausl sulla sorte della maternità dell’ospedale di montagna. Nel solco della riorganizzazione della sanità, l’Ospedale di Porretta, vedrà chiudere, da venerdì prossimo, il reparto dedicato alle partorienti.
“Non si può chiudere un servizio dall’oggi al domani, è inaccettabile procedere in questa maniera” tuona Marco Baldo, responsabile Funzione Pubblica della Cgil, che annuncia di aver già comunicato la rottura delle relazioni sindacali e lo stato di agitazione dei lavoratori dell’ospedale dell’ Appennino. Saranno valutate a breve, ci conferma Baldo, iniziative di lotta unitarie.
“Non è pensabile procedere così alla riorganizzazione della sanità, -continua il sindacalista- la chiusura era nell’aria e, direi, da mesi. Siamo favorevoli al fatto che si affittino appartamenti per chi viene da lontano, ma non solo per chi viene da Porretta, perchè se la logica è dare un contentino, la cosa mi lascia perplesso.
La notizia non è nuova, insomma, “certamente è nuova la modalità. E’ anche un problema di relazioni. Il sindacato non è qui per prendere atto. Noi vogliamo discutere. E’ una questione -chiosa Marco Baldo-di rispetto per i cittadini in primis e per i lavoratori in secondo luogo.”