Sarà presentato oggi, al Circolo Ufficiali di via Marsala 12, il nuovo libro dell’ex-magistrato Giandomenico Lepore, “Chamatela pure giustizia (se vi pare)” scritto a quattro mani con il giornalista Nico Pirozzi e pubblicato da Cento Autori. Dall’opera viene fuori un quadro impietoso della giustizia in Italia.
Il Libro di Giandomenico Lepore
E’ un quadro a tinte fosche quello dipinto da Lepore e Pirozzi in “Chiamatela pure giustizia (se vi pare)”, il libro edito da Cento Autori, che sarà presentato oggi alle 18 al Corcolo Ufficiali di Via Marsala 12 a Bologna. Giandomenico Lepore, magistrato dal 1961 al 2011, ed ex-procuratore capo di Napoli dove è stato protagonista di decisive inchieste sulla Camorra e non solo, è stato raggiunto dalla nostra Laura Papa poco prima della presentazione del suo nuovo libro.
Lo stato della giustizia, come si diceva, è per l’ex-magistrato desolante, “ma fa comodo a tutti che resti così, altrimenti sarebbe stata riformata” dice ai nostri microfoni senza giri di parole. Quella che Lepore descrive è una giustizia ingiusta, dove i piccoli reati contro il patrimonio sono puniti immediatamente, mentre i grandi reati finanziari o la corruzione raramente vedono finire il colpevolein carcere. Una stortura che, secondo l’ex-procuraore capo di Napoli, è anche da addebitarsi al fatto che anche reati minori ricadano nel campo del diritto penale, anche se non costituiscono fonte di allarme sociale.
Nel raccontare quali difficoltà comporti un lavoro come quello del magistrato, che ha il compito ingrato di ricostruire la verità, Lepore non manca di attaccare l’istituto della prescrizione, spesso usato soltanto dagli avvocati degli imputati in maniera strumentale a scopo dilatorio.
Di questo e, più in generale, dei cinquant’anni di esperienza maturata da Giandomenico Lepore in magistratura, si parlerà alla presentazione di stasera.